Ultimo aggiornamento: 22 Agosto 2022

Il canzoniere di Umberto Saba raccoglie tutte le opere del poeta triestino scritte tra il 1900 e il 1954. Nel corso della propria esistenza, l’autore compose e aggiunse versi alla raccolta, che ebbe la sua edizione definitiva nel 1961, quattro anni dopo la morte di Saba.

Umberto Saba: opere e cronologia

Saba raccolse tutta la sua opera poetica nel Canzoniere, la cui prima edizione risale al 1921. L’autore, tuttavia, aveva pensato di riunire tutti i suoi versi in un unico volume già dal 1913. Nel 1945 la raccolta vide la luce per i tipi di Einaudi, ricevendo però un’accoglienza tiepida. Per tentare di promuovere se stesso, Saba scrisse allora Storia e cronistoria del Canzoniere, un testo critico in terza persona. Il saggio si presenta come la tesi di laurea di Giuseppe Carimandrei e offre al lettore alcuni interessanti spunti per quanto riguarda la poetica e lo stile di Umberto Saba. L’edizione definitiva del Canzoniere è pubblicata però postuma nel 1961.

Tematiche del Canzoniere di Umberto Saba

Nelle raccolte di Saba, poesia e vita sono strettamente collegate. Il poeta ebbe d’altra parte una vita emotiva travagliata. Crebbe senza una figura paterna, accudito dalla madre, da due zie e da una balia. Complesso fu anche il rapporto con la moglie, Carolina Wölfler, detta Lina, segnato da crisi e allontanamenti. Tutte queste esperienze biografiche trovano spazio nel Canzoniere. Non è infatti un caso che l’autore abbia scelto questo titolo: riprendendo modelli della letteratura alta (in particolare Petrarca) la raccolta si presenta come una lunga narrazione in versi, un percorso ben definito attraverso la biografia del poeta.

Saba scava a fondo nell’esistenza, cercando di mettere in luce anche gli aspetti più negativi, e che nelle ultime fasi assume sempre di più la forma del ricordo. Influenzato da Nietzsche e da Freud, è conscio del fatto che la vita è segnata da gioia e dolori. Per superare l’angoscia e la sofferenza si rivolge a una poesia semplice, con cui cerca di superare la propria individualità per abbracciare una collettività. La sua poesia è infatti ricca di parole di uso comune e parla di oggetti e situazioni quotidiane e familiari. Non allude a significati oscuri, ma definisce in modo chiaro le cose di cui parla.

Lingua e stile

Quello che Umberto Saba usa nelle sue opere è uno stile che è stato definito anti-novecentista. Il poeta scava nel profondo della propria interiorità ma, al contrario degli ermetici, non si esprime usando un linguaggio oscuro e iniziatico. Ricorre piuttosto a oggetti concreti, ben definibili, e a parole del quotidiano. I suoi versi non alludono a significati altri, astratti, come per i simbolisti, ma vogliono essere immediatamente comprensibili.

Saba si sente inoltre legato alla tradizione lirica italiana: nel corso della sua formazione da autodidatta aveva infatti letto le opere di Dante, Petrarca, Parini, Leopardi e degli altri grandi della letteratura italiana. Spesso ricorre quindi a strutture metriche riprese dalla trazione, come la canzone, e a differenza dei contemporanei fa largo uso della rima. Nelle sue poesie, però, guarda a questi riferimenti in una dimensione prosaica e colloquiale.

Umberto Saba: opere e struttura del Canzoniere

Primo volume

  • Poesia dell’adolescenza e giovanili (1900-1907)
  • Versi militari (1908)
  • Casa e campagna (1909-1910)
  • Trieste e una donna (1910-1912)
  • La serena disperazione (1913-1915)
  • Poesie scritte durante la guerra (1920)
  • Tre poesie fuori luogo (1920)
  • Cose leggere e vaganti (1920)
  • L’amorosa spina (1920)

Secondo volume

  • Preludio e canzonette (1922-1923)
  • Autobiografia (1924)
  • I prigioni (1924)
  • Fanciulle (1925)
  • Cuor morituro (1925-1930)
  • L’uomo (1928)
  • Preludio e fughe (1928-1929)
  • Il piccolo Berto (1926-1931)

Terzo volume

  • Parole (1933-1934)
  • Ultime cose (1935-1943)
  • 1944 (stesso anno)
  • Varie
  • Mediterranee (1947)
  • Uccelli (1948)
  • Quasi un racconto (1951)
  • Sei poesie della vecchiaia (1953-1954)
  • Epigrafe (1947-1948)

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