Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre 2021

La poetica di Umberto Saba è strettamente legata al suo vissuto e affronta tematiche esistenziali. Non per questo è però autoreferenziale o astratta. La parola poetica si confronta con oggetti concreti, cose, persone e animali della vita quotidiana, che assurgono a simboli di una condizione esistenziale.

L’autobiografismo nella poetica di Umberto Saba

La poesia di Umberto Saba è fortemente autobiografica. Il poeta parte sempre da un dato dalla sua vita, ma ciò non significa che abbia un carattere individualista o astratto. Piuttosto, la parola poetica si confronta sempre con la realtà concreta. Nei suoi componimenti ritornano le abitudini quotidiane, Trieste e i luoghi in cui ha vissuto, le persone della sua vita (la moglie, la figlia) e anche gli animali. La voce del poeta ha un ruolo centrale in questo universo, portando le cose al livello di simboli di una condizione esistenziale. L’essenza dell’umanità corrisponde infatti alla ripetizione di esperienze già vissute nel passato, non solo dallo stesso soggetto, ma da tutti gli esseri umani in forme archetipiche.

Lingua e stile

Saba ricorre a una lingua che mescola quella quotidiana con quella letteraria proveniente dalla tradizione, mantenendosi sempre chiara e semplice. È distante invece dall’oscurità e dalla difficoltà proprie dell’ermetismo. Al contrario, la struttura sintattica è ben definita e la parola non allude o evoca, ma indica con precisione le cose.

Dal punto di vista metrico, Saba visse isolato rispetto agli ambienti culturali dell’epoca e anche la sua poesia è estranea alle sperimentazioni del periodo. La sua poetica è stata infatti definita antinovecentista, perché rifiuta le innovazioni più estreme della poesia del Novecento. Ricorre piuttosto alle forme del passato, usa una metrica regolare e i versi hanno una rima.

Anche la sua poesia, comunque, conosce delle evoluzioni. Mantenendosi sempre fedele alle caratteristiche di fondo, Saba adotta anche il verso libero ungarettiano oppure uno stile polifonico, che aggiungono drammatizzazione ai suoi versi. Negli ultimi anni, il ricordo e la memoria lo portano inoltre a toni evocativi, che però danno sempre voce a un bisogno di conoscenza e partecipazione.

La poetica di Umberto Saba e la complessità dell’esistenza

La semplicità dello stile non deve indurre a pensare che Saba ignori la complessità e l’ambiguità dell’esistenza. Al contrario, non si ferma mai agli aspetti superficiali del reale, ma scava verso i sensi nascosti delle cose. Saba non si ferma neanche quando incontra gli aspetti negativi, sgradevoli e violenti della realtà. Influenzato dai grandi filosofi pessimisti della contemporaneità, e in particolare il Nietzsche attento osservatore dell’animo umano.

Inoltre, se da un lato i versi di Saba sono un tentativo di superare l’individualismo, dall’altro c’è sempre, parallela, la ricerca di un luogo in cui isolarsi. Anche l’apertura delle sue poesia conserva quindi traccia dell’angoscia e della solitudine. Il desiderio di tuffarsi nella collettività è un preludio per l’esclusione dell’individuo.

Ma l’ambiguità riguarda anche altri aspetti. La gioia, per esempio per un amore, può essere seguita dall’angoscia e dal dolore. Allo stesso tempo, la solidarietà rappresenta una via di fuga dall’orrore dell’esistenza. Gioia e dolore, in ultima analisi, sono gli elementi che costituiscono l’essenza della realtà e della vita collettiva. La poesia di Saba parla quindi di una «serena disperazione» e «della vita il doloroso amore».

La poesia come confessione

Saba vede la poesia come una confessione, una risposta all’esigenza intima di raccontare e raccontarsi. La stessa struttura del Canzoniere è aperta e ogni parte trova il suo significato nel tutto dell’opera. Il racconto avviene per blocchi tematici, fasi della sua vita: ogni componimento non ha senso in sé, ma inserito nel quadro complessivo. Da qui scaturisce anche la decisione di non eliminare dalla raccolta i brani meno riusciti. La poesia non è infatti un’illuminazione o una rivelazione, ma sono pezzi di una confessione e anche i componimenti meno riusciti rispondono a questa intima esigenza.

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