Ultimo aggiornamento: 22 Agosto 2022

Umberto Saba è considerato un poeta anti-novecentista. La sua originale poetica è infatti lontana dalle avanguardie che caratterizzano la letteratura italiana della prima metà del Novecento. Allo stesso modo, Saba è estraneo all’esperienza dell’ermetismo.

Vita

Nato a Trieste con il nome di Umberto Poli il 9 marzo 1883, fu cresciuto dalla madre Felicita Rachele Cohen, di origine ebraica, e da una balia slovena, Peppa Sabaz. Interruppe gli studi nel 1897 e iniziò a lavorare in una ditta di commercio triestina. All’inizio del Novecento si dedicò alla musica e, soprattutto, alla poesia, proseguendo la sua formazione da autodidatta. Lesse Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso, Parini, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Pascoli e D’Annunzio. Quest’ultimo era un autore molto popolare all’epoca e rappresentò per il giovane un punto di riferimento.

Tra il 1905 e il 1911 trascorse alcuni giorni a Firenze, senza riuscire a far pubblicare le sue prime poesie, che furono stroncate dagli intellettuali vicini alla «Voce». Nel 1911, di nuovo a Trieste, sposò Carolina Wölfler; sia alla moglie (Lina) sia alla figlia (Linuccia) dedicò varie poesie. Sempre nello stesso anno pubblicò le prime raccolte firmate con lo pseudonimo Umberto Saba, scelto come omaggio sia alla madre (“saba” è una parola ebraica che significa “pane”) sia alla balia (che di cognome faceva Sabaz).

Combattente durante la Grande guerra, nel dopoguerra aprì una libreria antiquaria a Trieste. Nel 1921 vide la luce la prima edizione del Canzoniere, che raccoglieva tutta la sua produzione e che si amplierà negli anni successivi. Nel 1928 conobbe Edoardo Weiss, allievo di Freud, che cercò di curare le sue nevrosi e lo avvicinò alla psicanalisi. Tuttavia, nel 1938 fu colpito dalle leggi razziali, che lo costrinsero a riparare a Parigi, a Roma e Firenze. In questo periodo ricevette l’aiuto di alcuni amici, tra cui Montale e Ungaretti. Nel 1945 pubblicò la Storia e cronistoria del Canzoniere, con cui cercò di promuovere la sua opera. Morì a Gorizia il 25 agosto 1957, a meno di un anno di distanza dalla scomparsa della moglie. Nel 1961 vede la luce l’edizione definitiva del Canzoniere.

Opere

Il canzoniere

Saba raccolse tutta la sua opera poetica nel Canzoniere, la cui prima edizione risale al 1921. L’autore, tuttavia, aveva pensato di riunire tutti i suoi versi in un unico volume già dal 1913. Nel 1945 la raccolta vide la luce per i tipi di Einaudi, ricevendo però un’accoglienza tiepida. Per tentare di promuovere se stesso, Saba scrisse allora Storia e cronistoria del Canzoniere, un testo critico in terza persona. Il saggio si presenta come la tesi di laurea di Giuseppe Carimandrei e offre al lettore alcuni interessanti spunti per quanto riguarda la poetica e lo stile di Umberto Saba. L’edizione definitiva del Canzoniere è pubblicata però postuma nel 1961.

Lontano dalle esperienze delle avanguardie e dell’ermetismo, Saba ricorre a forme metriche del passato. Ha infatti un’ampia conoscenza dei grandi poeti della letteratura italiana, da Dante a D’Annunzio, di cui è stato attento lettore. Nelle sue poesie utilizza rime e una metrica regolare.

In Saba, poesia e vita sono strettamente collegate. È uno scavo profondo nell’esistenza, che cerca di mettere in luce anche gli aspetti più negativi, e che nelle ultime fasi assume sempre di più la forma del ricordo. Influenzato da Nietzsche e Freud, Saba è conscio del fatto che la vita è segnata da gioia e dolori. Per superare l’angoscia e la sofferenza si rivolge a una poesia semplice, con cui cerca di superare l’individualità e l’astrattezza. La sua poesia è infatti ricca di parole di uso comune e parla di oggetti e situazioni quotidiane e familiari. Non allude a significati oscuri, ma definisce in modo chiaro le cose di cui parla.

Scritti in prosa

Saba scrisse anche opere in prosa. In particolare pubblicò due raccolte di brevi testi narrativi (Ricordi-Racconti e Scorciatoie e raccontini). Lavorò anche a un romanzo, intitolato Ernesto, che rimase però incompiuto.

Sul web

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