Durante l’età arcaica greca nacque la filosofia: molti dei cosiddetti presocratici (ma non tutti) vissero infatti tra il VII e il V secolo a.C. Uscita dal medioevo ellenico, la civiltà greca si espanse nel Mediterraneo attraverso la fondazione di colonie. La regione della Ionia, al centro di traffici commerciali tra oriente e occidente, conobbe uno sviluppo economico, sociale e culturale. Emersero inoltre le due città di Atene e Sparta, destinate ad avere un ruolo egemone sulla Grecia. La sconfitta dei persiani nel 479 a.C. aprì la strada a un periodo di pace e prosperità.

La colonizzazione greca in età arcaica

Tra l’VIII e il VI secolo a.C. le poleis greche si espansero oltre i confini della Grecia continentale, con la fondazione di colonie in diverse regioni del Mediterraneo e del Mar Nero. Le cause del fenomeno sono complesse. Tra i fattori vi furono la sovrappopolazione di alcune aree della Grecia, la ricerca di nuove opportunità economiche e commerciali, la necessità di risorse naturali e il desiderio di sfuggire alle tensioni sociali e politiche nelle poleis. La colonizzazione fu facilitata anche dalla presenza di una marina mercantile ben sviluppata e dalla conoscenza delle rotte di navigazione.

Le colonie furono fondate su terre lontane e spesso in aree già popolate da altri gruppi etnici. I coloni portarono con sé la loro lingua, le loro tradizioni culturali e le loro istituzioni politiche, contribuendo così alla diffusione della cultura greca in tutto il Mediterraneo. Le colonie contribuirono anche all’espansione economica della Grecia: le risorse naturali abbondanti nelle nuove colonie, come il grano, l’olio d’oliva, il legname e i metalli, arricchirono le poleis madri. La maggiore disponibilità di terre e risorse a sua volta stimolò la crescita demografica nelle colonie e nelle città-stato della Grecia continentale.

Ma la colonizzazione favorì anche lo scambio culturale tra le comunità greche e le popolazioni locali. La lingua greca e l’alfabeto furono diffusi in molte colonie, facilitando la comunicazione tra le comunità greche e contribuendo alla diffusione della cultura ellenica.

La centralità della Ionia nell’età arcaica

La regione della Ionia, situata sulla costa occidentale dell’Asia Minore (l’attuale Turchia), fu un importante centro di sviluppo culturale, economico e politico. Era costellata da città-stato – tra cui Mileto, Efeso, Smirne, Clazomene e Focea – con diverse forme di governo, dalle oligarchie alle tirannie e alle democrazie.

Inoltre la posizione geografica della Ionia, lungo la costa dell’Egeo e in prossimità delle rotte commerciali, favorì uno sviluppo economico significativo. Le città ioniche divennero centri commerciali prosperi e parteciparono attivamente al commercio marittimo con altre regioni del Mediterraneo. Entrarono in contatto con l’impero persiano e con il regno dei Lidi, a est. Questi contatti ebbero un impatto sulla regione, portando a dinamiche politiche complesse e spesso coinvolgendo le città ioniche in conflitti regionali. Tutto ciò fece però della Ionia anche un importante centro culturale: a Mileto, per esempio, nacque la cosiddetta scuola ionica. I fenomeni sociali ebbero inoltre una certa importanza nello sviluppo della lirica ionica.

Figura di rilievo nella Ionia durante il VI secolo a.C. fu Policrate, tiranno di Samo. Raggiunse il potere nel 337 a.C. con un colpo di stato e governò con successo per decenni. Durante il suo regno, Samo divenne una potenza marittima e Policrate consolidò il suo potere attraverso alleanze strategiche e progetti di ingegneria, come la costruzione dell’acquedotto di Samo. Tuttavia, il suo dominio attirò l’attenzione dell’impero persiano. Policrate cercò di evitare il confronto, ma alla fine la sua crescente influenza e indipendenza attirarono l’ira del re persiano Cambise II. Policrate fu tradito e catturato, e la tirannide di Samo ebbe fine nel 522 a.C. con la sua esecuzione.

Gli sviluppi in Grecia durante l’età arcaica

Durante l’età arcaica Sparta e Atene, due delle città-stato più importanti della Grecia, attraversarono fasi significative di sviluppo. Ognuna di queste poleis sviluppò caratteristiche proprie per quanto riguardava le istituzioni politiche, la società e la politica estera.

Fondata attorno al 900 a.C., Sparta durante l’VIII e il VII secolo combatté contro altre città per il controllo del Peloponneso. Nel 640 a.C. la guerra contro i Messeni fu vinta dagli spartani grazie all’introduzione della falange, il rigido schieramento frontale adottato dagli opliti (fanti armanti di lancia, spada e scudo). A partire da questo momento la polis diventa definitivamente uno stato militare, sempre più isolato. Il governo rimase stabilmente in mano agli spartiati, che esercitavano una pesante oppressione sugli iloti, che vivevano nella condizione di servi della gleba.

Atene, nell’Attica, era originariamente una monarchia, ma durante l’VIII secolo a.C. si sviluppò un sistema politico più complesso con l’emergere dell’aristocrazia e dell’assemblea popolare. Secondo la mitologia, Cécrope, il leggendario re di Atene, aveva introdotto la legge e l’ordine nella città. All’inizio del VI secolo a.C. Solone introdusse riforme politiche ed economiche, cercando di mitigare i conflitti sociali tra le classi. Queste riforme costituirono un primo passo verso la democrazia. Nel VI secolo a.C. Atene prosperò economicamente e culturalmente, e durante il governo di Pisistrato e dei suoi figli, la città conobbe un periodo di stabilità e crescita. Tuttavia, ci furono anche conflitti politici, che culminarono nella riforma democratica di Clistene nel 508-507 a.C.

Le guerre persiane

Il V secolo a.C. fu caratterizzato da conflitto tra poleis e impero persiano, che portò alla prima (490 a.C.) e alla seconda guerra persiana (480-479 a.C.). Entrambe le guerra rappresentarono dimostrarono la forza e la resilienza delle piccole comunità greche unite contro un nemico comune.

Dario I di Persia desiderava espandere il suo impero verso ovest, incorporando le città-stato greche dell’Asia Minore nella sua sfera di influenza. La Persia inviò allora un esercito e una flotta comandati da Dati e Artaferne per invadere la Grecia, ma le poleis, guidate principalmente da Atene e Sparta, si unirono per resistere all’invasione. La decisiva Battaglia di Maratona vide la vittoria degli Ateniesi sui Persiani, che dovettero ritirarsi. Dario morì prima di poter organizzare una nuova invasione.

Dopo la morte di Dario, suo figlio Serse I decise di vendicare la sconfitta del padre e di espandere ulteriormente l’impero persiano. Riunì un vasto esercito e una potente flotta per invadere la Grecia. La prima fase della guerra fu segnata dalla battaglia delle Termopili (480 a.C.), dove una piccola forza di Spartani, guidata dal re Leonida, si sacrificò per consentire la ritirata dell’esercito greco. In seguito, la flotta greca vinse nella battaglia di Salamina. L’anno successivo, nel 479, la vittoria greca a Platea e Mikale pose fine alla minaccia persiana e segnò un punto di svolta nella storia dell’antica Grecia, che conobbe un ventennio di pace.

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