Il Liceo di Aristotele: un breve riassunto delle origini e della sua evoluzione dopo la morte del fondatore.

Riassunto delle origini del Liceo di Aristotele

Per fare un riassunto, la fondazione del Liceo di Aristotele risale al 335-334 a.C.: tornato ad Atene dopo tredici anni, il filosofo diede vita alla scuola. Non essendo però ateniese, non poteva acquistare un terreno in città. Scelse quindi di aprire la sua scuola in un ginnasio pubblico nei del santuario di Apollo Licio, da cui il nome di Liceo. Aristotele inoltre amava passeggiare mentre teneva lezione: da perípatos, passeggiata, derivano i termini Peripato (con cui si indica a volte la scuola) e peripatetici (i suoi allievi).

Il Liceo di Aristotele era concorrente dell’Accademia platonica, che all’epoca era guidata da Senocrate. Allo stesso Aristotele risale forse il piano di studi, che seguiva il sistema filosofico tracciato nei suoi scritti e prevedeva quindi discipline teoretiche e pratiche, e scienze naturali (fisiologia, zoologia e biologia). Con i successori di Aristotele, la scuola di orientò verso posizioni materialiste.

Teofrasto

Ad Aristotele succedette, alla guida del Liceo, Teofrasto (Ereso, 371 a.C. – Atene, 287 a.C.). Discepolo del filosofo negli anni in cui viveva in Asia Minore, lo seguì probabilmente durante tutti i suoi viaggi. Fu capo del Liceo dal 323-322 a.C. fino alla sua morte, per circa trentacinque anni. Fu autore di svariati scritti di argomento filosofico e naturalistico (tra cui due trattati di botanica, Historia plantarum e De causis plantarum).

La sua opera più importante è però la Metafisica. Il titolo si deve ai commentatori, analogia con l’opera del maestro che raccoglie gli scritti dedicati alla filosofia prima. Teofrasto analizza la natura dei principi primi e riconosce una necessità nella natura, ma rifiuta di applicare indistintamente il principio secondo cui in ogni fenomeno la natura opera secondo un fine. Sembra inoltre che consideri il mondo come un organismo, formato al suo interno da elementi legati tra di loro. Manca inoltre un motore immobile, ma i cieli si muovono da sé.

Sappiamo inoltre che Teofrasto scrisse molte opere di fisica, nessuna delle quali ci è giunta direttamente. Rielaborò inoltre la logica aristotelica, formulando cinque ulteriori tipi di sillogismo e introducendo il sillogismo ipotetico. L’opera di Teofrasto più conosciuta e letta sono però i Caratteri, in cui analizza una trentina di tipi umani, dimostrando particolare acume e attenzione per la psicologia.

Stratone di Lampsaco

Un altro famoso peripatetico fu Stratone di Lampsaco (335 a.C. circa – 274 a.C. circa), scolarca del Liceo dopo Teofrasto e prima ancora precettore di Tolomeo II ad Alessandria. Formulò una dottrina immanentista e materialista, che negava l’esistenza di un motore immobile, di un’anima cosmica o di un divino artefice, poiché la natura basta a se stessa. Pose, piuttosto, il peso e il movimento degli atomi come causa delle cose (così come Democrito). Oltre a questi, Stratone poneva anche il caldo e il freddo, come cause delle qualità degli oggetti. Pur non avendo un fine, questi principi agiscono però secondo necessità.

Stratone prese le distanze dalla fisica aristotelica anche per quanto riguarda il cielo (sostenne che era composto di fuoco e non di etere), il tempo e il movimento. Considerava anche l’anima in modo naturalistico come una sostanza diffusa in tutto il corpo. Il pensiero e la sensazione nascono inoltre dai movimenti dell’anima. Infine, aveva individuato nella zona del cervello tra le sopracciglia la sede della parte dell’anima che comanda il corpo. Questa era anche l’unica ad avere la capacità di sentire.

Le ultime fasi del Liceo di Aristotele: riassunto

Nel corso dell’Ellenismo il Liceo aristotelico conobbe una fase di decadenza. Questo è forse da ricollegare al fatto che i successori dello Stagirita potevano leggere solo le sue opere essoteriche. Teofrasto, infatti, aveva donato la biblioteca di Aristotele (che conteneva anche gli scritti acroamatici) a Neleo di Scepsi, che li portò in Asia Minore. Non sappiamo esattamente il perché della scelta, ma una cosa è certa: gli allievi del Liceo non conoscevano le opere acroamatiche, quelle più complesse e ricche dal punto di vista speculativo.

Il successore di Stratone, attorno al 270 a.C., fu Licone (299 a.C. circa – 225 a.C. circa). Influenzato dall’etica stoica, sosteneva che era necessario limitare le affezioni dell’animo dovute a eventi esterni, come per esempio i mali che vengono dal corpo. L’etica era al centro anche del suo allievo e successore come scolarca del Liceo, Aristone di Ceo (III secolo a.C.). A lui succedette Critolato di Faselide (prima metà del II secolo a.C.) che difese l’idea aristotelica dell’eternità del mondo e del genere umano, ma accolse l’idea stoica che la psyché sia materiale e la identificò con l’etere. Lo stesso concetto fu ripreso da Diodoro di Tiro (II secolo a.C.), suo allievo e scolarca nel 118 a.C., che tentò di coniugare aristotelismo, stoicismo ed epicureismo.

Secondo alcune fonti, a Diodoro sarebbe succeduto Erinneo, di cui cui però si conosce pochissimo. Dopo di loro, non ci sono più scolarchi noti. Nell’86 a.C., con la conquista di Atene da parte di Silla, il Liceo subì gravissimi danni. Solo in età imperiale ci fu una rinascita, quando si poté nuovamente leggere gli scritti di Aristotele. Rinvenuti nel I secolo a.C. e portati a Roma da Silla, furono pubblicati nell’edizione di Andronico di Rodi.

Sul web

  • Aristotle, Stanford Encyclopedia of Philosophy
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