Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre 2023

Autore di fondamentali opere, Aristotele ha segnato la storia della filosofia e delle scienze antiche.

Vita

Aristotele allievo di Platone

Aristotele nacque a Stagira, nella penisola calcidica, nel 384 a.C., durante la nona Olimpiade. Il padre, Nicomaco, era medico presso la corte macedone di Aminta III. Rimasto orfano, ebbe come tutore lo zio Atarneo. Crebbe quindi in un ambiente colto e con ogni probabilità iniziò a studiare scienza e filosofia. Nel 367 a.C. si trasferì ad Atene, dove divenne discepolo di Platone. Rimase per circa vent’anni nell’Accademia, dove ebbe modo di incontrare e confrontarsi con molti dei più importanti intellettuali greci del periodo.

Aristotele lesse personalmente i libri di molti filosofi e iniziò a scrivere le sue opere. A questo periodo risalgono Topici, Categorie, De interpretatione, Retorica, De caelo, Etica Eudemia, Protreptico, la prima stesura della Poetica, alcuni libri della Metafisica, i primi sette libri della Fisica.

La maturità

Nel 347 a.C., una decina di anni prima della morte di Platone, Aristotele dovette lasciare l’Accademia. L’occupazione di Olinto da parte delle truppe macedoni di Filippo II (349 a.C.) aveva diffuso sentimenti anti-macedoni ad Atene, alleata della città conquistata. Quando il partito anti-macedone, capeggiato da Demostene, prese il potere, Aristotele, per i suoi legami con la corte macedone, dovette lasciare Atene. Fu dappriam ad Asso (Asia Minore), presso il platonico Ermia, tiranno della città. In seguito si spostò a Mitilene (sull’isola di Lesbo), dove conobbe l’allievo Teofrasto. Nel 342 fu alla corte macedone come precettore di Alessandro, figlio del re Filippo II, quindi nel 338 andò a Delfi. In questi anni scrisse alcuni libri della Politica e la prima stesura del De anima.

Nel 335 a.C. Alessandro Magno ristabilì il controllo macedone sulle poleis greche, che avevano approfittato della morte di Filippo II per tornare indipendenti. Aristotele poté così tornare ad Atene. Qui fondò la sua scuola, il Liceo, e visse insieme alla moglie Pizia (sorella di Ermia) e ai due figli. A questa fase risalgono opere come il libro VIII della Fisica, l’Etica Nicomachea e la stesura definitiva del De anima. La morte di Alessandro nel 323 e il ritorno della fazione anti-macedone lo convinsero a lasciare Atene. Si trasferì a Calcide (Eubea), dove morì nel 322 a.C.

Le opere di Aristotele

Le opere essoteriche di Aristotele

Come accade per molti altri autori antichi, non possediamo tutte le opere di Aristotele. Bisogna poi precisare che gli scritti del filosofo, a seconda dello stile e della destinazione, si possono dividere in due gruppi: opere essoteriche, cioè destinate alla pubblicazione, e le opere esoteriche o acroamatiche, la cui circolazione si limitava alla cerchia del liceo.

Gli scritti essoterici erano opere curate dal punto vista stilistico. Si trattava di dialoghi, scritti esortativi o consolatori, destinati a un pubblico più ampio. Poco però si è conservato di questi testi ed è difficile anche ricostruire il loro contenuto in base alle testimonianze. Unica eccezione è il Protreptico, di cui ci sono giunti ampi frammenti. Di altri scritti, invece, abbiamo il titolo e poco altro, come nel caso dei dialoghi Sulla filosofia, Eudemo e Grillo.

Le opere acroamatiche di Aristotele

La maggior parte delle opere di Aristotele che possiamo oggi leggere rientrano nel gruppo degli scritti esoterici o acroamatici. Erano testi di scuola, composti a partire dalle lezioni che il filosofo teneva al Liceo: da qui il loro stile poco curato.

Queste opere, però, rimasero a lungo inedite ed ebbero una storia complessa. Aristotele, infatti, lasciò in eredità la sua biblioteca al suo successore Teofrasto. Dopo di lui, le opere del maestro passarono a un certo Neleo, che le portò con sé a Scepsi, in Asia Minore, dove rimasero nascoste per circa due secoli. Fu poi un ricco ateniese, Apellicone, ad acquistare i manoscritti per la sua biblioteca personale. Infine, con la conquista di Atene da parte di Silla, gli scritti giunsero a Roma nell’86 a.C., dove furono pubblicati nell’edizione curata da Andronico da Rodi.

Ad Andronico si deve anche la riorganizzazione dei testi, che raggruppò a seconda dell’argomento. Anche nelle edizioni moderne le opere di Aristotele sono classificate nei seguenti gruppi:

  • scritti di logica (Organon): Categorie, De interpretatione, Analitici primi e secondi, Topici, Elenchi sofistici;
  • Metafisica;
  • scritti di fisica: Fisica, De caelo, De generatione et corruptione, Meteorologica, De anima, Parva naturalia, Historia animalium, De partibus animalium;
  • scritti di etica: Etica Nicomachea, Etica Eudemia, Grande etica;
  • scritti di politica: Politica, Costituzione degli ateniesi;
  • Retorica e Poetica.

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