Riassunto della chanson de geste: temi e cicli di uno dei più importanti generi dell’epica che si sono affermati nella letteratura medievale.

Chanson de geste: riassunto generale dei temi

La chanson de geste (canzone di gesta) si sviluppò a partire dalla seconda metà dell’XI secolo nel Nord della Francia. Il genere, in lingua d’oïl, era probabilmente nato dalla trascrizione di poemi epici più antichi, tramandati oralmente. Tuttavia, presto la canzone di gesta si trasformò in un genere letterario con una propria autonomia.

Nelle canzoni di gesta trovano espressione i valori più alti della civiltà feudale. I testi, intrisi di spirito religioso, sono per lo più ricollegabili al ciclo carolingio, che racconta le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini ai tempi della guerra contro i saraceni (arabi). Nelle gesta di questi cavalieri sono esaltate le glorie del passato, ma anche le virtù militari che caratterizzavano la classe cavalleresca dell’epoca. I paladini erano infatti modelli di eroismo, contrapposti invece ai saraceni, infedeli e per questo destinati alla sconfitta.

I primi esempi di chanson de geste

Alla fase più antica delle chanson de geste risale la Chanson de Guillaume (metà del XII secolo). Composta da 3.554 decasillabi, nacque probabilmente dalla fusione di due chanson precedenti. Ne è una prova il fatto che presenta caratteristiche che sembrano derivare da un testo orale. Protagonista è Guillaume (identificabile con Guglielmo, conte di Tolosa), che durante la battaglia di Larchamp (forse ispirata alla battaglia dell’Orbieu, del 793) si scontra con il saraceno Deramé.

Al 1130 circa risale invece la Chanson de Gormont et Isembart. L’opera ci è giunta incompleta: possediamo solo 661 versi, che raccontano lo scontro tra franchi e vichinghi, che qui vengono perà chiamati “saraceni”.

La Chanson de Roland

La Chanson de Roland (Canzone di Orlando) è la più celebre tra queste composizioni. Risale al 1100 circa ed è conservata in una decina di manoscritti, ma il più importante è quello di Oxford, che comprende circa 4 mila versi. La trama, celeberrima, ruota attorno a un episodio della guerra tra franchi e saraceni. Narra infatti, in chiave epica, uno scontro avvenuto sui Pirenei nel 778. Mentre Carlo Magno torna in Francia dalla Spagna, la sua retroguardia, capitanata dal paladino Orlando, è assaltata dai saraceni a Roncisvalle. Il tutto con la complicità di Gano, un altro paladino del re, che ha tradito il sovrano rendendo possibile l’attacco. Orlando, pur gravemente ferito, riesce ad avvisare l’esercito franco suonando il proprio corno. Al suo arrivo Carlo Magno sconfigge i nemici e vendica la strage dei suoi uomini. Gano, infine, paga con la vita il suo tradimento.

Gli sviluppi successivi

Come si è visto da questo breve riassunto, gli esempi di chanson de geste risentono ancora l’influenza di opere della tradizione orale. Mano a mano che il genere si diffonde, però, anche i testi iniziano a presentare strutture più complesse e si arriva a riscrivere alcune canzoni più antiche. Si tratta di testi pensati non più alla diffusione orale ma alla lettura. Tra i più importanti autori ci fu Adenet (seconda metà del XIII secolo), noto come le roi des menestrels.

Sulle successive evoluzioni ebbero un’influenza le trasformazioni dell’aristocrazia e la diffusione dei valori cortesi. La chanson de geste, con il tempo, incorporò così alcuni elementi tipici del romanzo cavalleresco. Messe da parte le imprese militari, le canzoni diedero spazio al gusto per l’avventura e il fantastico. E sempre più centrale divenne il ruolo della donna e dell’amore, ovviamente secondo gli ideali cortesi.

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