Insieme a quelle di Puškin, le opere di Michail Lermontov sono tra le più rappresentative del Romanticismo russo. Contribuì inoltre a plasmare la letteratura e il romanzo russi come li conosciamo.

Vita di Lermontov

Michail Jur’evič Lermontov nacque a Mosca la notte tra il 2 e il 3 ottobre 1814 (secondo il calendario giuliano). Il padre era un nobile con problemi economici e la famiglia si stabilì a Tarchany, in casa della nonna, una donna dalla forte personalità che ebbe un ruolo importante nella vita del poeta. Ricevette l’istruzione tipica della nobiltà russa, seguito da insegnati privati. Studiò in particolare diverse lingue (soprattutto francese e tedesco, ma anche inglese, latino e greco) e compì viaggi nel Caucaso, regione che colpì profondamente la sua immaginazione.

Allievo della Pensione Universitaria Nobiliare, la migliore scuola dell’epoca, dal 1829 iniziò a scrivere e pubblicare poesie, ispirate a Puškin, Byron e Schiller. Nelle sue opere affioravano inoltre tendenze politiche libertarie, vicine alle idee dei decabristi. Nel 1831 si trasferì all’Università di Mosca, dove studiò dapprima etica e politica, e poi letteratura. Furono anni segnati dagli amori per Ekaterina Suškova e Natalija Zagorskina, e da un’intensa attività letteraria.

Messosi in cattiva luce presso l’amministrazione universitaria, lasciò Mosca per Pietroburgo e si iscrisse alla scuola militare, che terminò nel 1834. Iniziò così a frequentare i salotti mondani, senza però mai rinunciare alla letteratura. Si rese celebre, come poeta, nel 1837 con la poesia La morte del poeta, in cui accusava gli ambienti di corte della morte di Puškin. L’opera gli costò la prigionia e il trasferimento nel Caucaso. Un secondo confino gli fu comminato nel 1840 a causa di un duello. Fu in un altro duello che perse la vita, il 15 luglio 1841, a 27 anni.

Michail Lermontov: opere

Michail Lermontov cominciò giovanissimo a scrivere poesie, ispirate al Romanticismo straniero. Le primissime opere di Lermontov, quasi tutte inedite all’epoca, risentono infatti dell’influenza di Byron e Schiller, oltre che di Puškin. Sono opere da cui traspare l’individualismo del poeta e il suo ostentato isolamento rispetto alla società. A partire dal 1834, Lermontov tentò forme più personali e sperimentali.

La più importante delle sue opere è Un eroe del nostro tempo (Герой нашего времени), romanzo in parte autobiografico e specchio di una generazione, scritto tra il 1837 e il 1839. Composto da cinque racconti, ha per protagonista Grigorij Pečorin, un giovane ufficiale, figura dell’eroe romantico disilluso e ribelle. Postumo, nel 1856, apparve invece il poema Il demone (Демон. Восточная повесть), una delle opere più rappresentative della poesia romantica russa.

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