Ultimo aggiornamento: 9 Marzo 2023

Riassunto dei Canti di Leopardi, la raccolta dei componimenti del poeta di Recanati.

Canti di Leopardi: riassunto delle fasi della composizione

Leopardi pubblicò la prima edizione dei Canti presso l’editore Piatti di Firenze nel 1831. Comprendeva alcune poesie già pubblicate in precedente: dieci canzoni pubblicate nel 1824, i Versi del 1826, alcuni scritti giovanili e altri testi scritti tra il 1828 e il 1830. Nel 1835 a Napoli uscì la seconda edizione, con l’aggiunta del ciclo di Aspasia, di due canzoni (Sopra un basso rilievo antico sepolcrale e Sopra il ritratto di una bella donna nel monumento sepolcrale della medesima), della Palinodia e di alcuni frammenti. Bisogna poi aspettare al 1845 per la pubblicazione, presso Le Monnier e Firenze, dell’ultima edizione. Curata da Antonio Ranieri, comprende anche Il tramonto della luna e la Ginestra.

Riassunto degli idilli nei Canti di Leopardi

Gli idilli sono componimenti in endecasillabi sciolti. Il poeta non usa il termine “idillio” per riferirsi a un genere letterario preciso. È invece una forma poetica non ben definita, in grado di dare voce dal «piacere dell’immaginazione». Leopardi approfondisce i temi legati al pessimismo e vi si ritrovano elementi autobiografici e sensazioni dell’autore. Nel 1919 scrive il frammento Odi, Melisso, L’infinito e Alla luna, a cui seguono La sera del dì di festa (1820), Il sogno e La vita solitaria (entrambi de 1821).

Le canzoni

Agli stessi anni degli idilli risalgono le canzoni, un genere più vicino alle forme classiche, in cui Leopardi sviluppa alcune riflessioni filosofiche. In particolare, si interroga sul senso delle illusioni che segnano la vita umana, seguendo la strada che porterà alla scoperta dell’«arido vero». Alcune delle canzoni più famose e importanti sono Ad Angelo Mai (1820), il Bruto minore (1821) e l’Ultimo canto di Saffo (1822).

I grandi idilli

Dopo essersi dedicato alla scrittura delle Operette morali, approfondendo il tema del pessimismo materialistico, Leopardi ritorna alla poesia durante il suo ultimo soggiorno a Recanati (1828-1830) compose i grandi idilli. Il poeta riconosce emozioni e sentimenti come elementi ineliminabili della natura umana, che diventano centrali nei suoi componimenti. Tra questi sono da ricordare A Silvia, Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Il canto notturno di un pastore errante dell’Asia, Il passero solitario.

Il ciclo di Aspasia

Le liriche del ciclo di Aspasia seguono la frequentazione tra il poeta e Fanny Targioni Tozzetti, durante il soggiorno di Leopardi a Firenze. Approfondisce il tema dell’amore, inteso come desiderio del poeta di sentire le emozioni determinate dagli incontri con donne reali. Il ciclo è dedicato ad Aspasia, compagna del leader ateniese Pericle. Leopardi ripercorre le fasi dell’esperienza amorosa, prendendo le distanze dalla poetica del vago.

Riassunto degli ultimi Canti di Leopardi

Nel periodo napoletano Leopardi compose le sue ultime canzoni. La ginestra, o il fiore del deserto (1836) polemizza con le tendenze spiritualistiche e progressiste, a cui contrappone la violenza della natura, che si manifesta, tra l’altro, in eruzioni vulcaniche. Il tramonto della luna è invece l’ultima canzone del poeta, dominata da un paesaggio notturno che rievoca echi della poesia idilliaca dei primi anni.

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