Ultimo aggiornamento: 25 Aprile 2023

Riassunto e breve analisi delle Operette morali di Giacomo Leopardi, un modello di prosa per la letteratura italiana dell’Ottocento.

Storia e analisi delle Operette morali

Attorno al 1820 l’attività poetica di Leopardi conosce un indebolimento. In questo periodo vedono la luce le Operette morali, dialoghetti satirici ispirati all’opera di Luciano. Le prime venti furono scritte nel 1824, quindi negli anni successivi lavorò ad altre operette. La prima edizione fu pubblicata presso l’editore Stella di Milano nel 1827. Una seconda edizione risale al 1834, pubblicata a Firenze. Infine, l’ultima edizione, postuma e a cura di Ranieri, uscì nel 1845.

Elenco delle Operette morali

L’edizione definitiva delle Operette morali comprende questi scritti:

  • Storia del genere umano (19 gennaio – 7 febbraio 1824)
  • Dialogo di Ercole e di Atlante (10-13 febbraio 1824)
  • Dialogo della Moda e della Morte (15-18 febbraio 1824)
  • Proposta di premi fatta dall’Accademia dei Sillografi (22-25 febbraio 1824)
  • Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo (2-6 marzo 1824)
  • Dialogo di Malambruno e di Farfarello (1-3 aprile 1824)
  • Dialogo della Natura e di un’Anima (9-14 aprile 1824)
  • Dialogo della Terra e della Luna (24-28 aprile 1824)
  • La scommessa di Prometeo (30 aprile – 8 maggio 1824)
  • Dialogo di un fisico e di un metafisico (14-19 maggio 1824)
  • Dialogo della Natura e di un Islandese (21-30 maggio 1824)
  • Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare (1-10 giugno 1824)
  • Dialogo di Timandro e di Eleandro (14-24 giugno 1824)
  • Il Parini (ovvero Della Gloria) (6 luglio – 30 agosto 1824)
  • Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie (16-23 agosto 1824)
  • Detti memorabili di Filippo Ottonieri (29 agosto – 26 settembre 1824)
  • Dialogo di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez (19 ottobre – 5 novembre 1824)
  • Elogio degli uccelli (29 ottobre – 5 novembre 1824)
  • Cantico del gallo silvestre (10 – 16 novembre 1824)
  • Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco (autunno 1825)
  • Il Copernico (1827)
  • Dialogo di Plotino e Porfirio (1827)
  • Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere (1832)
  • Dialogo di Tristano e di un amico (1832)

Operette morali, analisi di stile e tematiche

La prima caratteristica delle Operette morali è lo stile. Le scelte linguistiche di Leopardi sono lontane dalla questione della lingua ottocentesca, così come dal fiorentinismo di Manzoni. È una prosa originale, lucida e tagliante, che si caratterizza per l’equilibrio tra diversi caratteri regionali. Una prosa adatta ai picchi dello lirismo, ma anche per affrontare riflessioni filosofiche.

Come modello, Leopardi riprende Luciano e i dialoghi di Platone. Alcune operette infatti sono scritte in forma di dialogo, mentre altre sono narrazioni o riflessioni filosofiche. Ciascuna operetta ripropone immagini di infelicità dell’uomo, approfondendo la negatività propria della condizione umana. Attraverso le voci di personaggi diversi riporta il proprio pensiero sul pessimismo, anche ricorrendo a racconti e invenzioni mitiche.

Vi ritroviamo così temi come l’infelicità umana e l’ostilità della natura. Viene inoltre portata avanti la polemica con le ideologie che pongono ostacoli al raggiungimento della felicità e con chi pone l’uomo al centro dell’universo. L’uomo infatti è visto come un essere marginale, che si è illuso di avere posto la natura sotto il proprio dominio, quando in realtà la natura è indifferente alla sorte dell’umanità.

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