Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2023
La cognizione del dolore è probabilmente il romanzo più autobiografico di Carlo Emilio Gadda. Vi troviamo quindi temi come il rapporto tra madre e figlio, i traumi infantili, le nevrosi, i sensi di colpa, le necessità della vita borghese. Tutti questi elementi, tuttavia, sono trasposti in un mondo che è allo stesso tempo reale, fantastico e grottesco. L’autore scende nelle pieghe dell’io, in un’analisi che risente del suo interesse per la psicanalisi, sorto proprio in quegli anni.
Indice
Le fasi di redazione della Cognizione del dolore
Gadda iniziò a lavorare alla Cognizione del dolore nei mesi immediatamente successivi alla morte della madre, Adele Lehr, avvenuta nel 1936. Proprio il rapporto madre-figlio è uno degli argomenti centrali dell’opera. Fu inizialmente pubblicata a puntate (i “tratti”) sulla rivista letteratura tra il 1938 e il 1941. Non furono però pubblicate le ultime puntate. Seguirono anni di attesa, durante i quali Gadda subì pressioni da parte dell’editore Einaudi per fare uscire il romanzo in volume. L’autore acconsentì solo nel 1963, dopo vari tentennamenti e un lungo lavoro preparatorio. In una seconda edizione del 1970 vennero inseriti due ulteriori “tratti”, due capitoli che avvicinavano il romanzo alla sua conclusione, che non fu però mai scritta: l’opera è infatti incompiuta.
La cognizione del dolore: trama
Il protagonista è un alter ego di Gadda: Gonzalo Pirobutirro d’Eltino è un ingegnere e vive in un immaginario paese sudamericano, il Maradagal, che ha appena vinto una guerra con il Parapagal. Gonzalo ha perso un fratello nel conflitto e vive con la madre in una villa. Trascorre le sue giornate in solitudine e cova rancore verso il mondo esterno, e in particolare verso la borghesia di cui egli stesso fa parte. Odia anche a madre e verso di lei sviluppa un atteggiamento sempre più aggressivo. Una notte, dopo un tentativo di effrazione, la madre viene ritrovata in fin di vita: nonostante le cure, il medico dispera di poterla salvare. Qui però si interrompe il romanzo.
La cognizione del dolore e l’Italia fascista
Già a una prima lettura sono evidenti alcuni riferimenti biografici. Anzitutto, l’ambientazione del romanzo è ispirata al soggiorno dell’autore in Sudamerica. D’altra parte, è facile osservare che il Maradagal non è altro che la Brianza, e la villa dove vive il protagonista è l’abitazione progettata dal padre di Gadda, che fu la causa dei dissesti finanziari della famiglia. Ma, più in generale, il Maradagal è una trasfigurazione, barocca e grottesca, dell’Italia fascista. Gadda elenca tutti i mali che caratterizzavano la società a lui contemporanea: il caos, l’assenza di senso civile, la burocrazia. Tutti questi elementi vengono descritti mescolando un tono fantastico con caratteri meschini e stralunati. Lo scrittore ricorre inoltre al pastiche: mescola cioè più linguaggi (termini aulici, termini tecnici, espressioni provenienti dal lombardo, dallo spagnolo e dai dialetti meridionali).
Gonzalo, la borghesia, la società e la madre
Come quella di Gadda, anche l’infanzia di Gonzalo è priva di gioia. In nome di ottusi ideali, i genitori impongono alla famiglia duri sacrifici, dei quali il simbolo principale è la villa in cui abitano. Da qui, l’odio verso il mondo borghese e i suoi valori. Ma il rancore del protagonista va oltre, e comprende anche i poveri (che ai suoi occhi sono propensi al raggiro e alla lamentela). In generale, Gonzalo osserva che l’umanità è attaccata a valori illusori e, da questa consapevolezza, matura la sua cognizione del dolore.
Complesso è il rapporto tra il protagonista e la madre, in cui c’è un misto di rancore e tenerezza, che si esprimere attraverso il senso di colpa. Gonzalo vorrebbe dimostrare affetto alla madre, si preoccupa della sua fragilità dovuta alla vecchiaia, eppure riesce solo a rivolgersi a lei con toni aggressivi. Anche la madre, d’altra parte, sperimenta la solitudine e il dolore, e ciò amplifica i sensi di colpa del figlio. L’aggressione finale della donna, ridotta in fin di vita, non fa altro che aumentare ulteriormente il dolore e l’orrore di vivere.
Sul web
- Scheda sul romanzo, The Edinburgh Journal of Gadda Studies
- Scheda sul romanzo, Viv.it