Ultimo aggiornamento: 19 Agosto 2022

Lorenzo Da Ponte, librettista alla corte viennese di Giuseppe II, collaborò con molti compositori dell’epoca. Su tutti, i più importanti furono i libretti italiani per Mozart.

Vita

Lorenzo Da Ponte ebbe una vita particolarmente avventurosa. Nacque a Ceneda (oggi Vittorio Veneto) il 10 marzo 1749 con il nome di Emanuele Conegliano. Quando la sua famiglia si convertì dall’ebraismo al cristianesimo, gli fu dato il nome del vescovo che lo battezzò, Lorenzo Da Ponte. Nel 1773 fu ordinato sacerdote e si trasferì a Venezia, da cui fu però bandito nel 1779 a causa della sua condotta spregiudicata. Si trasferì a Gorizia, poi a Dresda e infine a Vienna, dove diventò poeta di corte dell’imperatore Giuseppe II. Iniziò così una lunga prolifica attività come compositori di libretti per opere in italiano. Particolarmente importante è la sua collaborazione con Mozart, per il quale compone i libretti di tre capolavori: Le nozze di Figaro (1786) dalla commedia di Beaumarchais, Don Giovanni (1787) e Così fan tutte (1790).

Nel 1790 Giuseppe II morì e Da Ponte cadde in disgrazia. Si spostò a Praga, quindi a Dresda e infine si stabilì a Londra, dove dal 1794 al 1804 fu impresario del King’s Theatre. Un tracollo finanziario lo costrinse a lasciare l’Inghilterra per andare negli Stati Uniti. Stabilitosi a New York, nel 1825 diventò il primo professore di letteratura italiana del Columbia College di Manhattan. Negli stessi anni tentò, senza successo, di introdurre l’opera italiana negli USA e di costituire il primo teatro operistico. Tra il 1823 e il 1830 lavorò alle sue memorie, considerate però poco attendibili dai critici. Morì a New York il 17 agosto 1838.

Opere

Lorenzo Da Ponte contribuì a diffondere in Europa i modelli della tradizione settecentesca italiana. Il momento più importante della sua carriera furono gli anni come poeta di corte a Vienna (1783-1791). Le sue opere più importanti furono i tre libretti italiani per Wolfgang Amadeus Mozart: oltre a essere tra i vertici della musica occidentale, sono anche tra le più significative immagini della cultura italiana.

Le nozze di Figaro

Il primo libretto sono Le nozze di Figaro, tratto dall’omonima commedia francese di Beaumarchais del 1784. È un’opera in quattro atti rappresentata la prima volta a Vienna il 1º maggio 1786. La vicenda, all’epoca della sua pubblicazione, destò scandalo per via del suo argomento: una critica dei valori del mondo nobiliare. Il libretto di Da Ponte ha una struttura più semplice rispetto alla commedia originale e fa da sostegno alla struttura musicale composta poi da Mozart.

Don Giovanni

Varie sono le incarnazioni di Don Giovanni, che si basa su una commedia del seicento spagnolo. Il libretto di Da Ponte è un’opera in due atti rappresentata per la prima volta a Praga il 29 ottobre 1787. Protagonista è il libertino Don Giovanni, collezionista di donne dedito ai piaceri e sprezzante delle convenzioni sociali. Dopo avere ucciso il Commendatore, padre di una ragazza da lui ingannata, sfida la sua statua invitandola a cena. La statua accetta l’invito e alla fine trascina nella morte il protagonista come punizione per i suoi misfatti.

Così fan tutte

Il terzo libretto italiano è Così fan tutte ossia La scuola degli amanti, un dramma giocoso in due atti rappresentato a Vienna il 26 gennaio 1790. L’opera riprende la tradizione della commedia sentimentale, dandole nuova espressione. La storia ruota attorno a Guglielmo e Ferrando, che per provare la fedeltà delle loro amate Fiordiligi e Dorabella fingono di partire per la guerra e si travestono da cavalieri albanesi per tentare di sedurle. Ma nell’esperienza amorosa non ci sono certezze. Infatti, le due donne cedono ai cavalieri, ma alla fine vengono perdonate dagli amanti, consci che è impossibile pretendere l’assoluta fedeltà.

Sul web

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