Ultimo aggiornamento: 1 Novembre 2022

Scritto nel 1925 da Michail Bulgakov, Cuore di cane (Собачье сердце) è una delle opere più famose dello scrittore russo, oltre che un’acuta satira del regime bolscevico.

Personaggi

  • Pallino/Poligràf Poligràfovič Pallinov: il protagonista, un cane randagio che, in seguito a un’operazione chirurgica, diventerà un uomo;
  • Filìp Filìppovič Preobražénskij: luminare, chirurgo di fama internazionale, accoglie Pallino in casa per usarlo come cavia;
  • Ivàn Arnòl’dovič Bormentàl’: allievo e braccio destro di Filìp Filìppovič;
  • Zina Prokòf’evna: cameriera;
  • Dar’ja Petrovna: cuoca;
  • Schwonder: il presidente del Comitato degli inquilini del palazzo dove abita Filìp Filìppovič;
  • Fëdor: portiere del palazzo;
  • Klim Čugunkin: il venticinquenne defunto a cui sono state asportate le ghiandole trapiantate a Pallino.

Trama di Cuore di cane di Bulgakov

Un cane randagio sta morendo di freddo in una strada di Mosca. È ferito, un cuoco gli ha gettato addosso dell’acqua bollente ustionandogli un fianco, ed è affamato. La sua sorte sembra segnata, a ma salvarlo arriva un distinto signore: è Filìp Filìppovič Preobražénskij, che lo porta al suo lussuoso appartamento. Filìp Filìppovič è un luminare di fama mondiale, noto per le sue tecniche di ringiovanimento, che gli procurano molti pazienti. Il cane, battezzato Pallino, è felice della nuova condizione: viene curato e rifocillato, e adora il suo padrone.

Non sa tuttavia che Filìp Filìppovič e il suo assistente Bormentàl’ lo hanno accolto in casa per usarlo come cavia. Con un delicatissimo intervento chirurgico, gli vengono impiantati l’ipofisi e le ghiandole seminali di un uomo. Lo scopo è valutare se l’operazione provocherà un ringiovanimento, ma i risultati saranno diversi da quelli attesi. Durante la convalescenza Pallino perde progressivamente l’aspetto canino e diventa sempre più simile a un uomo. Non solo: Filìp Filìppovič si accorge che il suo comportamento è sempre più simile a quello di Klim Čugunkin, il giovane dal cui cadavere Bormentàl’ ha preso le ghiandole. Come Klim era un alcolizzato con simpatie comuniste e precedenti con la giustizia, anche Pallino si dà alla vodka, usa un linguaggio volgare e procura diversi guai nell’appartamento.

Con l’aiuto di Schwonder, il presidente del Comitato degli inquilini, Pallino si fa registrare con il nuovo nome di Poligràf Poligràfovič Pallinov. Riesce anche a trovare un lavoro come direttore della Sottosezione di accalappiamento, dove sfoga crudelmente il suo innato odio per i gatti. Tuttavia la situazione peggiora e Pallinov arriva a denunciare Filìp Filìppovič e gli altri come controrivoluzionari. Per il professore non c’è altra soluzione: con una nuova operazione, ripristina a Pallino l’ipofisi originaria, facendolo tornare un cane.

I temi principali di Cuore di cane di Bulgakov

Ho lavorato sull’ipofisi per cinque lunghi anni. […] Ma ora mi pongo la domanda: a che pro? Per trasformare un simpaticissimo cane in una schifezza che fa rizzare i capelli?

Michail Bulgakov, Cuore di cane, cap. VIII

Sospeso tra fantastico, fantascienza e grottesco, Cuore di cane è letto come una satira della società bolscevica del tempo. D’altra parte quando fu scritto, negli anni venti, il romanzo non superò le maglie della censura. Circolò clandestinamente come samizdat e solo nel 1987 vide la luce la prima edizione ufficiale in russo, che diventò un caso letterario.

Lo spunto per l’argomento arrivò a Bulgakov, che di formazione era un medico, da alcuni esperimenti chirurgici tentati in quegli anni, che avevano sperimentato l’innesto di tessuti animali su esseri umani. La storia del cane Pallino che si trasforma in un essere umano abbietto è stato interpretata come una critica della rivoluzione comunista, che pretendeva di trasformare radicalmente la natura umana. In particolare Bulgakov mostra come, nella società bolscevica, un uomo con l’intelligenza di un cane potesse fare carriera fino a diventare direttore. E se Pallino rappresenta il proletariato, il professor Preobražénskij è un’immagine iperbolica del borghese avverso al comunismo.

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