Ultimo aggiornamento: 1 Novembre 2022

Il maestro e Margherita (Мастер и Маргарита): trama e analisi del capolavoro di Michail Bulgakov. Scritto tra il 1928 e il 1940, attraverso una serie di complesse revisioni (fu riscritto otto volte), fu pubblicato postumo tra il 1966 e il 1967 in Germania e generò da subito un vivace dibattito.

Personaggi principali

  • Woland, cioè Satana, in visita sulla terra;
  • diavoli del seguito di Woland (Korov’ev, Fagotto, Behemoth, Azazello, Abadonna, Hella);
  • il maestro, un poeta, autore di un romanzo su Ponzio Pilato e Jeshua Ha-Nozri;
  • Margherita, amante del maestro.

Il maestro e Margherita: trama

Satana, Woland, insieme con il suo seguito compare nella Mosca sovietica degli anni trenta, dove ha intenzione di organizzare un sabba infernale. Qui incontra vari personaggi, facendosi passare di volta in volta come esperto di magia nera oppure un attore. A Mosca, chiuso in un manicomio, vive anche un anonimo drammaturgo noto come “il maestro”, isolato dalla società intellettuale per via di una sua opera, un romanzo sperimentale su Ponzio Pilato. Il maestro inoltre è stato separato dalla sua amata Margherita.

Margherita, da parte sua, accetta di partecipare al sabba di Woland in qualità di regina. In cambio avrà la possibilità di ricongiungersi con il maestro. Qui si intreccia, tramite racconto nel racconto, la storia dell’incontro tra Pilato e Ieshua Hanozri (Gesù di Nazareth) tratta dal romanzo del maestro.

Alla fine del romanzo Woland mantiene la promessa e consente a Margherita di ricongiungersi con il maestro. Quindi, su richiesta di Gesù, dona loro la pace, cioè li avvelena perché riposino insieme. Dopo la partenza di Woland, le autorità sovietiche cercano di far luce sui misteriosi eventi accaduti a Mosca, ma senza successo. L’unico a sapere cosa è realmente successo è l’ex poeta Ivan Bezdomnij.

Il maestro e Margherita: analisi

L’analisi de Il maestro e Margherita di Bulgakov non può che partire dalla constatazione della complessa struttura del romanzo. Nella trama si intrecciano tre linee: il viaggio di Woland a Mosca, la vicenda del maestro e Margherita, il romanzo dell’incontro tra Gesù e Pilato. L’architettura del romanzo è estremamente complessa ed è ricca di invenzioni e riferimenti alla tradizione letteraria russa ed europea (in particolare Flaubert e Goethe).

Bulgakov fornisce una descrizione realistica della società nell’Unione Sovietica, ricorrendo spesso a un tono fortemente satirico. Il titolo e la trama rimandano però anche al mito di Faust: nel romanzo sono presenti anche elementi fantastici, con la presenza di Satana e dei suoi accoliti. A questo si aggiunge il romanzo storico su Pilato. Bulgakov ricorre quindi, nella stessa opera e diversi stili e diversi toni, dal fantastico al tragico al realistico.

Si può leggere quindi nel romanzo uno scontro tra il mondo reale (segnato da meschinità) e quello della fantasmagoria, caratterizzato dalla più sfrenata libertà. Ma è anche una riflessione sul ruolo del poeta, isolato rispetto alla società. Il maestro ha scritto la sua opera ispirandosi all’assoluto, ma non ha saputo difendere in fondo il proprio lavoro: per questo, alla fine, gli viene concessa la pace, ma non la luce. A questo serve la scrittura in Bulgakov, a portare verso qualcosa di più alto e di trascendente.

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