Ultimo aggiornamento: 19 Agosto 2022

Charles Baudelaire è il poeta della doppiezza: da un lato c’è l’artista sensuale che incita al diavolo; dall’altro c’è però la sua aspirazione all’elevazione verso Dio. Ma Baudelaire è anche il poeta che, con le sue opere e in particolare la raccolta I fiori del male (1856), ha inaugurato la poesia moderna.

Vita

L’intellettuale bohemienne

Charle Baudelaire nacque a Parigi il 9 aprile 1821 in una famiglia borghese. Il padre, di idee illuministe, aveva oltre sessant’anni quando il figlio nacque e morì poco dopo. La madre invece era ventisettenne, e dopo la morte del marito si risposò con il futuro generale Aupick. Il patrigno inizialmente impose al giovane gli studi di diritto, ma Baudelaire abbandonò presto l’università per rifugiarsi nel quartiere latino e condurre vita bohemienne.

Le relazioni familiari si guastarono presto. A vent’anni si imbarcò su una nave diretta in Oriente. Sostò sulle isole Mauritius e a Réunion: da questo viaggio provengono le suggestioni sensuali ed esotiche che ritorneranno nella sua poesia. Tornato in patria nel 1842, proseguì la sua vita disordinata. Raggiunta la maggiore età, poté ricevere l’eredità del padre, ma il patrigno, che disapprovava la sua condotta, tentò vari espedienti per revocargli il denaro.

I fiori del male e le altre opere di Baudelaire

In questo periodo caratterizzato dall’indigenza, nacque l’opera più famosa di Charles Baudelaire: I fiori del male. Furono anni particolarmente tormentati anche per la storia di Francia. Nel 1848 il poeta sostenne i moti rivoluzionari, più per odio contro il patrigno che per reale interesse politico (Baudelaire era anzi un reazionario, ammiratore di De Maistre). Sempre in questo periodo conobbe l’opera di Edgar Allan Poe, che diventò per lui un punto di riferimento.

Nel 1857 vide quindi la luce la prima edizione dei Fiori del male, e fu subito scandalo. Come successe a Madame Bovary di Flaubert, anche Baudelaire subì un processo per immoralità e molte poesie furono censurate.

Baudelaire si interessò però, oltre che alla poesie, anche di altre arti. Sostenne per esempio l’opera di Richard Wagner, e fu amico di Manet e Delacroix. Dopo la sua scomparsa, avvenuta a Parigi il 31 agosto 1867, uscirono anche due sue raccolte dedicati alla critica d’arte: Curiosità estetiche (1868) e L’arte romantica (1868 -1870).

Opere di Baudelaire

La più famosa delle opere di Baudelaire è senza dubbio I fiori del male, che generò scandalo perché considerato immorale, ma che allo stesso tempo ispirò molti altri poeti, ponendo di fatto l’autore come caposcuola del simbolismo. A questo contribuì anche la vita disordinata di Baudelaire e la sua fama di poeta maledetto.

Baudelaire scrisse però anche altre opere. Appena maggiorenne, esordì come critico d’arte e letterario, pubblicando su rivista anche alcuni racconti. Si occupò di critica per tutta la vita, scrivendo su autori e artisti come Poe, Hugo e Delacroix. Dopo il successo raggiunto con I fiori del male, pubblicò altre poesie, tra cui quelle raccolte in Lo spleen di Parigi (1961). I paradisi artificiali (1960), invece, è un saggio in cui racconta le sue esperienze in seguito all’assunzione di hashish. Da ricordare anche i suoi diari, pubblicati postumi con il titolo Il mio cuore messo a nudo.

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