Ultimo aggiornamento: 19 Agosto 2022

Tra le correnti più importanti per la letteratura europea della fine dell’Ottocento, c’è il simbolismo: il significato e le caratteristiche verranno analizzate in questa scheda. Il simbolismo influenzerà infatti tutta la poesia europea, dalla stagione del decadentismo alla prima metà del Novecento.

Simbolismo: significato e origini

Correva l’anno 1857 quando vedono la luce in Francia due opere destinate a influenzare la letteratura europea degli decenni successivi: il romanzo Madame Bovary di Gustav Flaubert e la raccolta I fiori del male di Charles Baudelaire. Quest’ultima in particolare lascerà il segno non solo sulla poesia francese contemporanea, ma anche su autori successivi di altre letterature, diventando un riferimento per il simbolismo. Ma che cos’è il simbolismo e quali sono le sue caratteristiche?

Si tratta di una reazione degli intellettuali alle trasformazioni sociali, economiche e culturali in corso nei paesi industrializzati nella seconda metà del XIX secolo. L’espansione borghese aveva portato con sé nuovi orizzonti culturali, ma aveva anche ricondotto l’arte all’interno del mercato. Opponendosi a questa prospettiva, gli artisti scelgono di rifugiarsi in una posizione appartata: al mondo borghese e alla sua mediocrità viene contrapposto un mondo di pura arte. La ricerca artistica diventa così un valore assoluto ed elevato, e la figura dell’artista assume un’aura sacra, come un vero e proprio sacerdote.

La polemica anti-borghese, già presente comunque nel Romanticismo, porta anche a adottare alcuni atteggiamenti che mirano a scandalizzare la morale comune. L’artista diventa un bohemien, ostenta uno stile di vita irregolare e mostra disprezzo per il perbenismo borghese. Si diffonde così la figura del maudit, del poeta maledetto, che si lancia attraverso esperienze autodistruttive.

Simbolismo: significato e protagonisti

La Francia è il principale paese europeo in cui si sviluppa il simbolismo. A Baudelaire, eletto a caposcuola di questa corrente, si rifanno poeti come Jean-Arthur Rimbaud, Paul Verlaine e Stéphane Mallarmé. Da qui, l’influenza della nuova poetica si allarga a tutta Europa. In Italia può essere definita pienamente simbolista l’esperienza, per altro isolata, di Gian Pietro Lucini (1867-1914), che fu poeta, critico letterario e autore di una originale teoria del simbolo. Il maledettismo e il simbolismo avranno poi notevoli sulla scapigliatura milanese e in generale su tutta la poesia da Pascoli all’ermetismo.

Scopo dei poeti simbolisti è allontanare la poesie dalle convenzioni della tradizioni. Ci si concentra, invece, sull’uso dei simboli e analogie, che non descrivono ma suggeriscono ed evocano i legami nascosti tra le cose. Questi legami (o “corrispondenze”, come il titolo di una celebre poesia di Baudelaire) sfuggono ai molti, ma sono visibili solo dai poeti. Gli artisti sono infatti gli unici che, per la loro sensibilità superiore, sono in grado di cogliere gli echi e le tracce della misteriosa rete che collega tutte le cose della realtà. Da qui però scaturisce anche l’esigenza di una poesia oscura, fatta di termini ricercati e difficili, non comuni, che ricorre al verso libero e a un uso astratto della parola.

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