Ultimo aggiornamento: 14 Maggio 2021

L’Illuminismo è un movimento che si sviluppa e si diffonde nell’Europa della seconda metà del Settecento. La ragione diventa lo strumento privilegiato per la conoscenza. Nascono così nuove forme di trasmissione della conoscenza e di diffusione delle idee. Le premesse risalgono all’Inghilterra della rivoluzione industriale, dove prendono piede la stampa periodica e il romanzo in prosa. In Francia, l’Illuminismo in letteratura privilegia il pamphlet e il romanzo filosofico. Nasce inoltre l’Encyclopédie, che rivoluziona l’approccio degli intellettuali al sapere.

L’età dei lumi

L’Illuminismo settecentesco prende piede in tutta Europa con nomi diversi: in Francia è detto Âge de lumières, in Germania Aufklärung, in Inghilterra Enlightment. Si propone di combattere i pregiudizi attraverso l’arma della ragione. Ogni aspetto della realtà, ogni oggetto di conoscenza, doveva essere sottoposto al vaglio critico della ragione. Gli illuministi si proponevano di rompere con tutto ciò che era vecchio, comprese le conquiste del passato. Viceversa, siccome la ragione è una prerogativa di tutti gli uomini, gli illuministi guardano con interesse a tutte le civiltà, senza pregiudizi e guidati da un principio di tolleranza.

Le trasformazioni in Inghilterra

Per l’Inghilterra il Settecento è un secolo di trasformazioni culturali, economiche e sociali. La circolazione delle idee è favorita dall’alto tasso di alfabetizzazione. Cresce inoltre il desiderio di partecipare al dibattito pubblico. Scienziati e filosofi mettono in crisi la metafisica in vigore fino a quesi tempi, a cui opponevano una conoscenza razionale e sperimentale. Mettevano così le basi per lo sviluppo dell’Illuminismo, che esploderà in Francia nella seconda metà del secolo. Trionfano inoltre il romanzo (Defoe, Swift, Fielding, Richarson) e la stampa periodica. Per quanto riguarda quest’ultima, si ricorda la fondazione dello «Spectator» da parte di Joseph Addison e Richard Steele.

Francia: Illuminismo, letteratura e rivoluzione

Gli ideali dell’Illuminismo rappresentarono il fondamento ideologico da cui partirono i rivoluzionari del 1789. Prende piede una nuova forma di diffusione delle idee: il pamphlet, cioè una breve opera di taglio saggistico e di tono polemico. La forma breve garantiva infatti maggiore successo, e l’impiego della stampa a macchina ne favoriva un’ampia diffusione. Altro genere molto amato dagli illuministi è il romanzo filosofico, a cui ricorsero Voltaire e Diderot. Anche in questo caso la caratteristica principale è la brevità. La narrazione consente inoltre di ricorrere a figure retoriche come l’allegoria e la metafora. La scelta di ambientazioni fantastiche permette inoltre di prendere le distanze dalla realtà contemporanea, oggetto delle loro riflessioni, giocando sul meccanismo dello straniamento.

Una nuova idea di cultura: l’Encyclopédie

Il Settecento è però anche il secolo dell’Enciclopedia. L’impresa fu avviata da Denis Diderot, che coordinò il lavoro dei diversi studiosi e vi dedicò gran parte della sua vita. Il rapporto tra Illuminismo ed Enciclopedia è talmente stretto che all’epoca i termini philosophe, enciclopedista e illuminista erano pressoché sinonimi. I princìpi cardine dell’opera sono esposti da D’Alembert nel suo Discorso preliminare, che rappresenta l’introduzione al primo volume. Con l’enciclopedia si mette in atto un progetto generale e unitario per divulgare il sapere. Al centro della conoscenza umana vengono posti il sapere scientifico e filosofico. Il modello del dizionario, con una serie di voci in ordine alfabetico, permise inoltre di integrare i diversi punti di vista dei vari collaboratori.

Illuminismo e letteratura in Italia: Milano e Napoli

In Italia due sono i centri di diffusione dell’Illuminismo: Milano e Napoli. Nella città lombarda erano attive due luoghi di incontro tra gli intellettuali, l’Accademia dei Trasformati e l’Accademia dei Pugni. La prima era centro di ritrovo per la nobiltà più aperta alle novità dell’Illuminismo, mentre la seconda si caratterizzava per i toni più battaglieri. Nell’Accademia dei Pugni militò anche Giuseppe Parini, poeta civile tra i più importanti del Settecento italiano. Napoli, passata dal 1734 sotto il controllo dei Borbone, diventò invece lo scenario di uno scontro tra i le spinte riformiste degli intellettuali e la sopravvivenza di sistemi feudali. Iniziatore dell’Illuminismo napoletano fu l’abate Antonio Genovesi, che promosse una riforma economica in chiave liberista.

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