Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre 2022

Neoclassicismo e preromanticismo sono due movimenti che caratterizzano la cultura europea tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Il neoclassicismo, idealizzando i classici greci e romani, cerca di proporre un’arte caratterizzata da armonia, equilibrio e serenità. Il preromanticismo invece è affascinato dalle atmosfere malinconiche, dall’oscurità, dalla passionalità, dal sentimento e dalla presenza della morte. Entrambi i movimenti sorgono però da una radice comune, cioè dalle inquietudini che caratterizzarono la vita civile, politica e artistica in Europa alla fine del Settecento.

L’Europa nell’età napoleonica

Il Settecento per la storia europea si chiude sotto il segno di Napoleone Bonaparte. Il governo di Napoleone modifica l’assetto politico del vecchio continente, istituendo per esempio in Italia nuove strutture statali sul modello francese. Al suo regime si deve inoltre lo svecchiamento di alcune strutture economiche, come certi privilegi feudali ancora in vigore. Contribuisce anche alla creazione di nuove infrastrutture: strade, ponti, canali. Il riordino delle finanze e delle economie migliora i commerci. La vendita dei beni ecclesiastici e di demani pubblici favorisce poi la circolazione della proprietà privata dei terreni. Il potere di Napoleone crollerà tuttavia dopo alcune disastrose campagne militari.

Il neoclassicismo

Il riferimento ai classici rappresenta, in particolar modo in Italia, una costante della cultura letteraria. Nel Settecento però intervengono nuovi fattori, tali che si può parlare di neoclassicismo. Già nella letteratura dell’Arcadia era presente un gusto per la mitologia greca. A questo si aggiunse, alla fine del Settecento, un nuovo interesse per l’antichità, in seguito alle scoperte archeologiche di Pompei e Ercolano. Particolarmente importanti furono le opere dello storico dell’arte tedesco Winckelmann, che contribuì alla diffusione dell’estetica neoclassica. Le opere della classicità erano viste come modelli di armonia e equilibrio. Secondo un’espressione dello stesso Winckelmann, infatti, la loro bellezza era data da una «nobile semplicità» unita a una «quieta grandezza». Scopo dell’arte è raggiungere il bello ideale: la realtà deve essere trasfigurata in forme perfette.

Il neoclassicismo in Francia, dalla rivoluzione a Napoleone

Il neoclassicismo trova terreno fertile, oltre che in Italia, nella Francia rivoluzionaria e napoleonica. L’Atene democratica di Pericle e la Roma repubblicana rappresentavano infatti un riferimento ideale per i rivoluzionari, un modello di perfezione politica da riproporre nel presente. Questo classicismo giacobino ha uno stile austero, che esalta l’eroismo ed è lontano dalla grazia dell’Arcadia. Esempi tipici di questa tendenza sono, per citarne solo due, Il giuramento degli Orazi e Il ratto delle sabine del pittore Jacques-Louis David. In età napoleonica, questo classicismo verrà ripreso per costruire la scenografia maestosa per le imprese dell’imperatore. In questo caso, però, l’arte prenderà a modello la Roma imperiale, e non più quella repubblicana. Ne sarà impregnata l’arte celebrativa ufficiale.

Preromanticismo e romanticismo a confronto

Il preromanticismo

Neoclassicismo e preromanticismo convivono pressoché negli stessi decenni, gli ultimi del Settecento e i primi dell’Ottocento. Il preromanticismo viene così chiamato perché anticipa alcuni aspetti propri del Romanticismo. In realtà si tratta di una definizione contestata: certo è che in questi ultimi decenni del secolo vengono a galla nuove tendenze e inquietudini. Se il neoclassicismo si propone l’equilibrio, la serenità e l’armonia, il preromanticismo pone l’attenzione su temi ben diversi. Viene esaltata la sfera soggettiva, e ci si concentra su aspetti come il primitivo, il barbarico, la passionalità. Ne segue un interesse nuovo per le atmosfere oscure e malinconia, per l’esotico, per la maestosità della natura, per le idee di morte e decadimento.

Nuove inquietudini

I preromantici dimostrano grande attenzione per gli aspetti sentimentali della vita. Conoscono grande fortuna i romanzi sentimentali, ispirati in particolare dalle opere di Rousseau (come il romanzo epistolare Julie o la Nuova Eloisa). Molto influenti sono anche i romanzi di Richardson. In Inghilterra nasce inoltre il fenomeno dell’ossianismo. Nel 1761 lo scozzese James Macpherson pubblica la raccolta dei Canti di Ossian, attribuiti a un bardo del III secolo. L’opera, acclamata in tutta Europa, si rivelerà un falso ma contribuirà a diffondere il gusto per le virtù guerriere, l’amore appassionato, il fascino per il barbarico e l’oscurità. Altro fenomeno è la poesia cimiteriale, che ha i suoi principali esponenti in Edward Young (autore del Lamento o Pensiero notturno) e Thomas Gray (Elegia scritta in un cimitero campestre).

Sturm und Drang

Uno dei principali movimenti di questo periodo è lo Sturm und Drang (tempesta e impeto). Sorto in Germania tra il 1770 e il 1785, questa corrente prelude già al Romanticismo e raccoglie scrittori e poeti del calibro di Goethe, Schiller, Klinger, Lenz e altri. Punto di riferimento teorico è il filosofo Herder, che criticava la freddezza dell’arte classicista francese. In opposizione, veniva invece esaltato il «genio» del popolo tedesco e la poesia popolare, per la sua forma primitiva. Il genere più amato dagli stürmisch è il dramma, e contribuiranno non poco alla riscoperta di Shakespeare. In generale, viene rifiutato il classicismo con le sue regole in favore di un’arte libera, in cui il genio si può esprimere senza limitazioni. Tra le opere più rappresentative di questa corrente si possono citare il romanzo epistola I dolori degli giovane Werther e la prima redazione del Faust, entrambi di Goethe.

Neoclassicismo e preromanticismo, continuità e rottura

Tra neoclassicismo e preromanticismo ci sono quindi elementi di rottura: da un lato la ricerca dell’armonia e della serenità, dall’altro la fascinazione per l’oscurità e le emozioni passionali. Eppure tra i due movimenti non mancano elementi in comune. Neoclassicismo e preromanticismo nascono infatti dalla stessa situazione di crisi: la caduta dell’ancien régime, la fine delle riforme illuministe, il ritorno dell’assolutismo, il crollo delle illusione rivoluzionarie. Gli scrittori reagiscono a queste delusioni prendendo le distanze dalla realtà in cui vivono. Neoclassicismo e preromanticismo sono quindi entrambi delle alternative a una situazione deludente. Il neoclassicismo si ritira in un mondo ideale di bellezza e armonia. Il preromanticismo, invece, scende nelle profondità dell’io per cercare un contatto con le forze primigenie della natura.

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