Ultimo aggiornamento: 19 Agosto 2022

Il pensiero Marcel Proust in Alla ricerca del tempo perduto si fonda sulla ricerca della verità a partire dai segni sensibili che il narratore incontra casualmente nella propria vita. Tempo e memoria sono elementi centrali in questa ricerca.

Marcel Proust: il pensiero prima della Recherche

Per gran parte della sua vita, almeno fino a quando le condizioni di salute gli impedirono di avere una vita sociale, Proust fu assiduo frequentatore di serate mondane. Le osservazioni che trasse da queste occasioni furono importanti per la stesura della Recherche. Sarebbe infatti sbagliato dividere in due fasi la vita di Proust, cioè prima e dopo la Recherche. Piuttosto, gli anni precedenti al 1909 hanno posto le premesse per la stesura del romanzo.

Nel 1896 Proust pubblicò I piaceri e i giorni (Les Plaisirs et le jours): le novelle raccolte, pur avendo uno stile squisitamente letterario, anticipano alcuni temi della Recherche. Vi troviamo quindi descrizioni della vita mondana parigina e riflessioni sullo snobismo. Il secondo lavoro, il romanzo Jean Santeuil, scritto tra il 1895 e il 1904, fu poi riscritto tra il 1905 e il 1907, ma rimase incompiuto (uscì postumo nel 1852). Fu il primo tentativo di romanzo e prefigurò la Recherche.

Ma in questi anni Proust subì l’influsso del pensiero di John Ruskin. Del critico d’arte inglese Proust tradusse La Bible d’Amiens (1904) e Sésame et les lys (1906). Dal confronto con Ruskin, Proust maturò una distanza critica verso l’estetismo decadente, il culto del bello che subordina a sé l’etica. I Pastiches (scritti nel 1908 ma pubblicati nel 1919) vanno in questa direzione: sono componimenti ispirati a classici della letteratura francese, esercizi di stile con cui si affrancava da stilemi letterari diventati troppo rigidi.

Sono infine da ricordare i saggi raccolti in Contre Sainte-Beuve (1954, postumo), in cui attacca la concezione, sostenuta da Charles Augustin de Sainte-Beuve, che l’esegesi di un’opera richiedesse la conoscenza della vita dell’autore. Proust al contrario ritiene che l’opera non sia un’imitazione della vita dello scrittore. Nella Recherche svierà infatti ogni tentativo di identificare lui con il protagonista-narratore.

Tempo e memoria

Alla ricerca del tempo perduto segue la vita del narratore e protagonista dall’infanzia alla maturità, e la scoperta della sua vocazione letteraria. Tuttavia, questa consapevolezza giunge solo alla fine: il tempo precedente acquista senso e verità solo attraverso il ricordo. La ricerca a cui fa riferimento il titolo è la ricerca della verità, un compito che secondo Proust poteva essere svolto solo dalla letteratura. Mentre la filosofia porta solo a verità astratte e teoriche, ma la verità può essere colta solo quando il soggetto cerca il significato dei segni esteriori che incontra. Di conseguenza, nella ricerca della verità prima vengono le sensazioni e le impressioni. Solo in uno secondo momento interviene l’intelligenza, per interpretare e decodificare i segni provenienti dalle sensazioni.

Il tempo è un elemento centrale: solo nel tempo, con il progresso nella decifrazione dei segni, la ricerca della verità porta a dei risultati. Ma i segni non sono tutti uguali. I segni dell’amore, per esempio, sono menzogneri. I segni sensibili, invece, benché possano sembrare di scarso valore, possono rivelarsi ricchi di senso. Tutti questi segni sono legati, mediante reti di analogie, a significati nascosti, che il narratore è invitato a indagare.

Così è per la madeleine che il narratore assaggia all’inizio del romanzo, e che attiva un meccanismo di memoria involontaria. Il dolce non richiama un semplice avvenimento dell’infanzia, ma la sua essenza, che è fuori dal tempo. Le essenze però rischiano di dissolversi: compito dell’arte (e della letteratura) è allora quello di fissarle e di mostrarne i nessi. Per fare questo Proust ricorre a figure retoriche come l’analogia, la metafora, la metonimia. Solo così la letteratura supera l’interpretazione convenzionale della realtà per giungere alla vita vera, la sola realmente vissuta.

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