Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio 2023

Analisi dell’Albatros di Baudelaire, una delle più famose poesie della sezione Lo spleen e l’ideale nei Fiori del male. In essa il poeta si paragona a un albatros, maestoso uccello marino che però, sceso a terra, viene deriso per la sua goffaggine.

Testo dell’Albatros di Baudelaire

Souvent, pour s’amuser, les hommes d’équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.

A peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l’azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d’eux.

Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu’il est comique et laid!
L’un agace son bec avec un brûle-gueule,
L’autre mime, en boitant, l’infirme qui volait!

Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l’archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l’empêchent de marcher.

Analisi dell’Albastros di Baudelaire

La poesia è composta da quattro quartine con versi alternati. Le prime tre quartine descrivono un albatros che viene catturato per gioco dai marinai, che lo deridono e lo scimmiottano. Nell’ultima quartina, invece, si svela che l’uccello marino è un’allegoria del poeta, che vive in un mondo elevato, celeste.

Quando l’albatros vola è un uccello maestoso, un principe delle nuvole, ma quando scende a terra è è impacciato e comico. Allo stesso modo il poeta, nella sua elevatezza, viene schernito dagli altri uomini per la sua sensibilità, che sulla terra è completamente inutile. Il poeta infatti, con la sua elevatezza, non viene compreso dagli uomini che stanno più in basso. Dall’analisi dell’Albatros di Baudelaire è quindi facile riconoscere la distanza del poeta dalla società borghese e dalla massa anonima che considera l’arte alla strenua di merce.

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