Lo spleen: significato di uno dei termini centrali della poetica di Baudelaire.

Che cos’è lo spleen di Baudelaire: significato di un termine

La parola spleen dà il titolo a quattro poesie di Baudelaire, e il suo significato non è immediatamente traducibile in italiano. Si tratta di una parola inglese che esprime noia esistenziale, profonda malinconia, accidia. Deriva dal greco splén, “milza”: nella medicina antica, infatti, si riteneva che la malinconia fosse provocata da un eccesso di bile.

Lo spleen è lo stato d’animo di chi prova disagio, insoddisfazione, malinconia e fastidio per tutto e tutti, senza che vi sia una ragione. È una sensazione che ritorna molto spesso negli autori del Romanticismo e del decadentismo, specie francesi e inglesi. In Baudelaire, lo spleen è conseguenza del confronto tra l’artista e il mondo moderno, che provoca in lui un senso di disadattamento. Il poeta cerca allora di proteggersi da questa violenza con la sua arte, che trasforma in immagini le sensazioni e gli stati d’animo dell’autore.

Le poesie dello spleen di Baudelaire e il loro significato

Spleen, come dicevamo, è il titolo di quattro poesie dei Fiori del male (1857), per l’esattezza i componimenti LXXV, LXXVI, LXXVII e LXVIII della sezione intitolata Spleen e ideale (Spleen et idéal). Il più famoso è però l’ultimo, in cui Baudelaire ricorre a una serie di immagini violente per evocare un senso di angoscia, oppressione, dolore.

La prima quartina paragona il cielo a un coperchio che schiaccia l’anima, e nella seconda la terra è tramutata in un’umida segreta, dove la Speranza è un pipistrello imprigionato che sbatte le ali. Le gocce di pioggia che cadono disegnano come le sbarre di una prigione, i ragni hanno tessuto le loro tele nei cervelli delle persone, le campane esplodo in grida verso il cielo. L’ultima quartina chiude la poesia con la scena di un corteo funebre. La Speranza è vinta, L’Angoscia pianta la sua bandiera nel cranio del poeta.

La poesia è quindi divisa in due parti: la prima (vv. 1-16) descrive lo stato d’animo del poeta, mentre la seconda (vv. 17-20) è dominata dalle figure della Speranza (morta) e dell’Angoscia. Il senso generale del componimento è chiaro: è il senso di disperazione e disagio che attanaglia l’uomo, e a cui egli stesso non è in grado di dare una spiegazione.

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