Ultimo aggiornamento: 19 Agosto 2022

Nella maggior parte delle opere di Beppe Fenoglio l’esperienza della lotta partigiana rappresenta un punto di riferimento imprescindibile. Ciò tuttavia non significa che i suoi romanzi siano riconducibili al neorealismo. Lontano dagli ambienti mondani e intellettuali, raccontò la Resistenza senza alcun intento documentario o celebrativo. Nelle sue opere, la lotta al nazi-fascismo si pone su un piano assoluto e diventa esempio di una condizione metafisica.

Vita

L’esperienza partigiana

Giuseppe Fenoglio nacque ad Alba, nelle Langhe piemontesi, il 1º marzo 1922. La madre, nonostante le difficoltà economiche (la famiglia gestisce una macelleria nella città) ha ambizioni per i figli. Fu lei a spingere il figlio a proseguire gli studi al ginnasio e poi all’università, che frequenterà per qualche anno senza però laurearsi. Durante l’adolescenza Fenoglio sviluppa la passione per la letteratura, e in particolare quella inglese.

Nel 1943 dovette interrompere gli studi perché chiamato alle armi. Dopo l’armistizio dell’8 settembre riuscì a tornare in Piemonte, ma il Nord Italia era sotto il controllo della Repubblica Sociale Italiana e dei tedeschi. Nel gennaio 1944 si unì alla Resistenza, e in autunno aderì alle Formazioni Autonome Militari (i partigiani “azzurri” o “badogliani”), comandate da Enrico Martini Mauri e Pietro Balbo. Tra l’ottobre e il novembre partecipò alla liberazione della città di Alba, che fu strappata per alcune settimane ai nazi-fascisti. L’esperienza sarà poi narrata nei racconti dei Ventitré giorni della città di Alba (1952). Dopo lo scioglimento temporaneo dei gruppi partigiani richiesto dal proclama del generale Alexander, Fenoglio si nascose, in assoluto isolamento, a Cascina delle Langa. Nelle ultime fasi della lotta, grazie alla sua ottima conoscenza dell’inglese, fu impiegato come ufficiale di collegamento con le forze alleate

Il dopoguerra e la letteratura

Abbandonata l’università, Fenoglio si dedicò alle traduzioni e alle prime prove letterarie. Nel 1946 conobbe Luciana Bombardi, che divenne sua moglie nel 1960 e da cui ebbe una figlia, Margherita. L’anno successivo trovò impiego in un’azienda vinicola di Alba, lavoro che gli lasciava molto tempo libero da dedicare alla scrittura. Nel 1952 uscì, nella collana Gettoni di Einaudi diretta da Vittorini, la raccolta di racconti I ventitré giorni della città di Alba. L’opera tuttavia ricevette recensioni negative, soprattutto da intellettuali di sinistra. Nel 1954 uscì poi il romanzo breve La malora, che segnò anche la fine della collaborazione con Einaudi a causa di dissidi con Vittorini.

Successivamente, nel 1957 Fenoglio si accordò con Garzanti, che nel 1959 pubblicò Primavera di bellezza, che gli regalò una certa fama. Nel 1962 il racconto Ma il mio amore è Paco ricevette il premio Alpi Apuane. Proprio in quei giorni Fenoglio ebbe i primi sintomi di quello che poi si scoprì essere un cancro ai bronchi, che lo portò alla morte il 17 febbraio 1963.

Opere di Beppe Fenoglio

Le prime opere

Fenoglio esordì con la raccolta di racconti I ventitré giorni della città di Alba, in cui affronta i temi della lotta partigiana e della vita nel mondo popolare e contadino. A questa prima fase risalgono anche due romanzi brevi:

  • La paga del sabato (rifiutata da Einaudi nel 1950, pubblicata postuma nel 1969), che racconta il reinserimento nella società civile di un giovane ex partigiano;
  • La malora (1954), che invece descrive, con un linguaggio duro, la vita dei contadini delle Langhe, segnata dal dolore e dalla violenza.

Dalla Paga del sabato, Fenoglio ricavò due racconti confluiti nei Ventitré giorni della città di Alba: Ettore va al lavoro e Nove lune.

Il ciclo di Johnny

Johnny, giovane partigiano, è protagonista di due romanzi: Primavera di bellezza, pubblicato nel 1959, e Il partigiano Johnny, uscito postumo nel 1968. Nelle intenzioni di Fenoglio dovevano essere due volumi di un unico «libro grande» sulla Resistenza. Primavera di bellezza uscì con le modifiche apportate su richiesta dell’editore Garzanti: racconta i fatti accaduti nell’autunno del 1943 e termina con la morte del protagonista in un’azione partigiana.

Del Partigiano Johnny esistono invece due stesure, scritte in un misto di italiano e inglese (i critici parlano di feninglese). La prima stesura copre gli avvenimenti dal settembre 1943 al febbraio 1945, mentre la seconda, più recente e composta solo da frammenti, ripercorre il periodo dall’ottobre 1944 al febbraio 1945.

Il ciclo di Milton

Un secondo ciclo composto da due romanzi brevi ha per protagonista Milton. Entrambe le opere rimasero inedite e uscirono postume:

  • L’imboscata (titolo dato da Dante Isella nell’edizione delle opere di Fenoglio del 1992) fu scritto nel 1959 ma poi abbandonato per dedicarsi a Una questione privata.
  • Una questione privata è una delle opere più compiute di Beppe Fenoglio e uscì nel 1963.

Altre opere

Postume appaiono anche altre due opere di Beppe Fenoglio:

  • Un giorno di fuoco (1963), una raccolta di undici racconti;
  • I penultimi, un romanzo.

Sono poi da ricordare la sua traduzione della Ballata del vecchio marinaio di Samuel T. Coleridge e l’atto unico Solitudine.

Sul web

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