Ultimo aggiornamento: 19 Agosto 2022

Il ciclo di Cthulhu (o anche “miti di Cthulhu”, Cthulhu Mythos) raccoglie alcune delle opere più famose di Howard Phillips Lovecraft. Il solitario di Providence, tuttavia, non scrisse i suoi racconti pensando a una saga coerente e omogenea. Piuttosto, creò un mondo fantastico e mostruoso in cui ambientò gran parte delle sue opere di narrativa. Di conseguenza l’inclusione o meno di un racconto nel ciclo può variare a seconda di varie considerazioni. Anche il nome del ciclo non è di Lovecraft, ma si deve allo scrittore August Derleth, che lo coniò per definire i racconti legati alla leggenda del Necronomicon e di Cthulhu.

I miti di Cthulhu: temi e personaggi

Il ciclo di Cthulhu è composto da storie dell’orrore in cui protagonisti sono creature mostruose provenienti dalle profondità dello spazio. Talvolta, questi esseri compiono incursioni sulla Terra, con conseguenze spaventose. L’universo lovecraftiano è infatti un luogo cupo, dominato da forze malvagie. I segreti di questo mondo sono descritti da un fantomatico grimorio, il Necronomicon del poeta arabo pazzo Abdul Alhazred (vissuto nell’VIII secolo).

Lovecraft inventò un vero e proprio pantheon, organizzato in due macrocategorie. La prima è quella dei Grandi Antichi, esseri semidivini che dalle profondità dello spazio sono giunti sulla Terra prima della comparsa dell’uomo. Dominarono il pianeta per lunghe ere, finché non si indebolirono a causa di una mutazione cosmica. Dovettero quindi ritirarsi nella città sottomarina di R’lyeh, dove dormono in attesa di riprendere il potere. Per potersi risvegliare, tuttavia, hanno bisogno di un intervento esterno: per questo i Grandi Antichi cercando di mettersi in contatto con gli esseri umani, influenzandone i sogni. Il più importante dei Grandi Antichi è Cthulhu, protagonista del Richiamo di Cthulhu.

La seconda macrocategoria comprende gli Dèi Esterni, i più potenti e venerati di tutto l’universo lovecraftiano. Il loro capo è Azathot, il caos primordiale, signore del cosmo, che siede al centro dell’universo e danza al suono di flauti. Attorno a lui si raduna la sua corte, composta dagli altri dèi, tra i quali Nyarlathotep, messaggero di Azathot. Gli Dèi Esterni si disinteressano degli esseri umani e giungono sulla terra solo per seminare distruzione. Inoltre, sono tutt’altro che onniscienti (Azathot viene descritto un dio cieco).

Gli Dei Esterni e i Grandi Antichi hanno al loro servizio varie creature mostruose. Inoltre vengono adorati dagli esseri umani che aderiscono ad alcuni culti blasfemi.

La struttura del mondo nel ciclo di Cthulhu

Oltre al pantheon, Lovecraft inventò anche vari luoghi in cui ambientare le sue storie. Sulla Terra, creò varie città situate nel New England (lo stato dove viveva), come Dunwich, Innsmouth, Kingsport e Arkham. Ci sono poi il continente sommerso di Mu e la città di R’lyeh, dove Cthulhu dorme in attesa del suo ritorno. Sul pianeta Plutone c’è Yuggoth, l’avamposto dei Mi-go, mostruose creature estremamente progredite che adorano gli Dèi Esterni.

Al di fuori dell’universo si trova l’oltreverso, cioè il mondo al di fuori dell’universo materiale creato da Azathot. Qui si trovano le anime dei morti e da qui provengono la fantasia e l’immaginazione. Per le sue caratteristiche, però, nessuno può raggiungerlo e visitarlo. A metà tra l’universo e l’oltreverso si trova il mondo dei sogni, raggiungibile solo attraverso il sogno: qui sono ambientati i racconti del cosiddetto ciclo dei sogni.

I racconti del ciclo di Cthulhu

In generale, sette opere pongono le basi dei miti di Cthulhu:

  • Il richiamo di Cthulhu (The Call of Cthulhu), racconto, 1926
  • L’orrore di Dunwich (The Dunwich Horror), racconto, 1929
  • Colui che sussurrava nelle tenebre (The Whisperer in Darkness), racconto, 1930
  • Le montagne della follia (At the Mountains of Madness), romanzo, 1931
  • La maschera di Innsmouth (The Shadow Over Innsmouth), racconto, 1931
  • L’ombra venuta dal tempo (The Shadow Out of Time), racconto, 1935
  • L’abitatore del buio (The Haunter of the Dark ), racconto, 1935

A questi si possono aggiungere altri racconti e romanzi che per tematiche sono affini al ciclo, come:

  • Dagon, racconto, 1917
  • La città senza nome (The Nameless City), racconto, 1921
  • Il cane (The Hound), racconto, 1922
  • La ricorrenza (The Festival), racconto, 1923
  • Il colore venuto dallo spazio (The Colour out of Space), racconto, 1927
  • Storia del Necronomicon (History of the Necronomicon), racconto, 1927
  • Il caso di Charles Dexter Ward (The Case of Charles Dexter Ward), romanzo, 1927
  • La maledizione di Yig (The Curse of Yig), racconto, 1928
  • Il tumulo (The Mound), romanzo, 1928
  • I sogni della casa stregata (The Dreams in the Witch House), racconto, 1932
  • L’uomo di pietra (The Man of Stone), racconto, 1932
  • L’orrore al museo (The Horror in the Museum), racconto, 1932
  • Degli eoni (Out of the Aeons), racconto, 1932
  • La cosa sulla soglia (The Thing on the Doorstep), racconto, 1933
  • Il diario di Alonzo Typer (The Diary of Alonzo Typer), racconto, 1935

Vengono invece esclusi i racconti del ciclo dei sogni che, pur avendo elementi e personaggi in comune con il ciclo di Cthulhu, se ne differenziano per temi e toni. Va inoltre ricordato che, dopo la morte di Lovecraft, altri autori di letteratura fantastica hanno scritto racconti con i personaggi del mito.

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