Alla distruzione dovuta alla seconda guerra mondiale seguì un complesso processo di modernizzazione, che influenzò anche la letteratura europea del secondo Novecento. In alcuni casi ci fu una rottura con le esperienze letterarie dell’età compresa tra le due guerre mondiali. Tuttavia alcuni aspetti sopravvissero e si svilupparono.

La letteratura del secondo Novecento: contesto storico

La seconda guerra mondiale lasciò pesanti conseguenze sulla società, l’economia e la politica europea. Oltre alla devastazione dovuta ai combattimenti, ci fu l’orrore alla scoperta dei crimini commessi nei lager nazisti. Nel dopoguerra la Germania fu suddivisa in due stati: la Repubblica Federale Tedesca, a ovest, sotto il controllo delle potenze occidentali, e la Repubblica Democratica Tedesca, a est, controllata dall’URSS.

Si profilava negli stessi anni un bipolarismo, con un blocco occidentale e capitalista guidato dagli USA e un blocco orientale e comunista sotto l’egemonia dell’URSS. I due blocchi si scontrarono in quella che il politologo Walter Lippmann definì “guerra fredda”. Non fu un conflitto combattuto con le armi sul campo, ma fu un periodo di continue tensioni politiche, che non esplosero mai in un conflitto. L’inizio della guerra fredda è in genere posto con la fine della guerra di Corea del 1953. La fine invece avvenne con il crollo del muro di Berlino (1989), che divideva in due parti la città, e la caduta dell’URSS (1991).

In Europa uno degli eventi più importati fu la firma del trattato di Roma nel 1957, con cui sei paesi (Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania occidentale) davano vita alla Comunità Economica Europea. La CEE, con il trattato di Maastricht del 1922, diede vita all’attuale Unione Europea.

La letteratura del secondo Novecento e le trasformazioni del dopoguerra

Nel secondo dopoguerra i paesi occidentali conobbero una serie di trasformazione tecnologiche, economiche e sociali. Alla distruzione della guerra seguì una crescita economica, che portò al miglioramento delle condizioni di vita e a una redistribuzione della ricchezza. Di pari passo andò lo sviluppo tecnologico. Particolarmente pervasivo fu lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, e soprattutto della televisione. L’aumento della scolarizzazione inoltre diminuì la percentuale degli analfabeti, facendo aumentare il numero dei lettori.

Il Midcult

Tutte queste trasformazioni ebbero conseguenze sulla letteratura. L’editoria ampliò il proprio pubblico e nacque il fenomeno dei bestseller, cioè libri in grado di raggiungere alti livelli di vendita in un determinato periodo di tempo. In questo modo, inoltre, tra le opere di livello alto (highbrow) e quelle di livello basso (lowbrow) si affermò sempre più un livello intermedio, accessibile alla maggior parte dei lettori: il middlebrow o midcult. Molto spesso queste opere, figlie del mercato della cultura di massa (masscult), sono state accusate di avere uno scarso valore letterario. Così per esempio Dwight MacDonald in Midcult e Masscult (1960):

Il masscult non offre ai suoi clienti né una catarsi emozionale né un’esperienza estetica, perché queste cose richiedono uno sforzo. […] Può essere stimolante o narcotico, ma dev’essere di facile assimilazione. Non chiede nulla al suo pubblico, perché è «completamente soggetto allo spettatore». E non dà nulla.

Dwight MacDonald, Masscult e Midcult, 1960

Va comunque ricordato che già dall’Ottocento, con il romanzo d’appendice, gli scrittori avevano dovuto fare i conti con il mercato librario, una tendenza che si confermò nel Novecento e che continua ai giorni nostri. E oggi come allora, alcune delle opere più significative sono state pubblicate seguendo le logiche del mercato librario.

Esistenzialismo, impegno e nuove tendenze

Nel dopoguerra la letteratura di molti paesi europei risentì dell’influenza degli scrittori statunitensi, le opere dei quali erano state introdotte nel Vecchio continente fin dagli anni venti (incorrendo in alcuni casi nella censura). Nell’Italia del dopoguerra, per esempio, autori come Sinclair Lewis, Francis S. Fitzgerald, Ernest Hemingway, William Faulkner, John Steinbeck furono modelli per la letteratura neorealista. Allo stesso tempo, come reazione alla fine della dittatura fascista, si diffuse l’idea che gli intellettuali dovessero avere un ruolo di primo piano nella società. Seguendo la via dell’impegno, molti scrittori parteciparono attivamente alla vita politica, spesso militando nelle file della sinistra.

In Francia, la stagione dell’impegno politico degli intellettuali coincise con lo sviluppo dell’esistenzialismo. Fu questa una corrente filosofica e letteraria particolarmente importante nella letteratura del secondo Novecento. Ispirati al pensiero di autori come Søren Kierkegaard e Martin Heidegger, gli esistenzialisti rifletterono sulla condizione dell’uomo moderno, segnata dall’insensatezza, dall’assurdo e dalla solitudine di fronte alla morte. Fu un movimento composito, a cui diedero contributi scrittori e filosofi francesi (Camus, Sartre, Merleau-Ponty), tedeschi (Jaspers) e italiani (Pareyson, Abbagnano).

Le nuove avanguardie nella letteratura del secondo Novecento

A partire dagli anni cinquanta lo scenario l’affermazione della letteratura di consumo è definitiva e va di pari passo con il rafforzamento dell’economia capitalistica basata sul consumo. Alcuni intellettuali, però, insorsero contro la subordinazione della letteratura alle esigenze del mercato, vista come una degenerazione. Iniziò così la stagione delle neoavanguardie, così chiamate per distinguerle dalle avanguardie storiche del primo Novecento.

In Germania tra il 1947 e il 1967 fu attivo il Gruppo 47, una libera associazione di giovani scrittori che si proponeva di risanare la cultura tedesca dopo gli orrori del totalitarismo nazista. Il gruppo diede spazio a molti autori emergenti, come Böll e Grass. In Francia si affermò la corrente del nouveau roman, di cui il capofila fu Robbe-Grillet. Il più rilevante gruppo italiano della neoavanguardia fu invece il Gruppo 63, che aveva tra i suoi componenti Manganelli, Sanguineti, Eco, Arbasino e molti altri.

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