Ultimo aggiornamento: 25 Aprile 2023

Tra le opere di Giovanni Verga le novelle occupano un posto di primo piano: è proprio in testi brevi come le novelle che lo scrittore sperimentò quelli che sarebbero diventati i principi base della poetica verista.

Giovanni Verga: novelle e verismo

La critica fa partire la nuova stagione verista di Giovanni Verga con le novelle Nedda (1874) e Rosso Malpelo (1878). Per la prima volta lo scrittore tenta di descrivere l’ambiente contadino della Sicilia. In Nedda, tuttavia, Verga mostra ancora di seguire il modello della letteratura campagnola dell’epoca e partecipa, con commozione, alle disgrazie della protagonista, un’umile raccoglitrice di olive. Il passaggio al verismo si compirà con i romanzi del ciclo dei Vinti (I Malavoglia, 1883, e Mastro-don Gesualdo, 1889) e con le raccolte di novelle Vita dei campi (1880) e Novelle rusticane (1883).

Le raccolte di novelle di Giovanni Verga

Primavera ed altri racconti

Dopo il successo di Nedda nel 1874, l’editore Treves spinse per la pubblicazione, nel 1876, di Primavera ed altri racconti, che raccoglie le novelle pubblicate in rivista tra il 1874 e il 1875. A differenza delle raccolte successive, risente ancora di temi e a i moduli narrativi tardo-romantici e scapigliati. Come nelle opere del periodo milanese (i romanzi Eros e Tigre reale, entrambi del 1875), Verga infatti predilige ancora le situazioni erotico-sentimentali, con storie di amori malati. La raccolta comprende cinque novelle:

  • Primavera
  • La coda del diavolo
  • X
  • Certi argomenti
  • Le storie del castello di Trezza

Vita dei campi

La più importante raccolta di novelle di Giovanni Verga è Vita dei campi, pubblicata a Milano da Treves nel 1880. Il volume raccoglie molte delle novelle scritte nei due anni precedenti e pubblicate su rivista, alcune delle quali sono tra le più famose dello scrittore:

  • Fantasticheria
  • Jeli il pastore
  • Rosso Malpelo
  • Cavalleria rusticana
  • La lupa
  • L’amante di Gramigna
  • Guerra di santi
  • Pentolaccia
  • Il come, il quando ed il perché

Le novelle risalgono agli anni precedenti, quando Verga era impegnato nelle fasi di preparazione ai Malavoglia. Ad accomunarle è l’ambientazione: la vita della Sicilia rurale, con le sue figure e situazioni caratteristiche. I personaggi, di estrazione popolare, e le loro azioni vengono ritratti con lo stile impersonale proprio del verismo, che teorizza l’eclissi dell’autore. Tuttavia permangono elementi tipici del romanticismo: il mondo contadino viene ancora guardato come un luogo mitico e incontaminato, al di fuori della storia.

Novelle rusticane

Nel 1883 presso l’editore Casanova di Torino uscirono le Novelle rusticane. Comprende dodici novelle:

  • Il Reverendo
  • Cos’è il re
  • Don Licciu papa
  • Il mistero
  • Malaria
  • Gli orfani
  • La roba
  • Storia dell’asino di S. Giuseppe
  • Pane nero
  • I galantuomini
  • Libertà
  • Di là del mare

Come nella raccolta precedente, le novelle sono ambientate nella Sicilia dell’epoca. La campagna siciliana, però, si mostra ora nei suoi toni più crudi e accesi. Se le novelle precedenti avevano avuto un unico protagonista-eroe, Verga si concentra adesso anche su tematiche socio-economiche. Quelle descritte sono situazioni collettive, in cui gruppi di personaggi sono legati tra di loro da interessi e vincoli materiali. Situazioni sempre uguali si prolungano e si ripetono, e la sofferenza diventa ormai una crudele consuetudine.

Per le vie

Sempre nel 1883 uscì, per l’editore Treves, la raccolta Per le vie, che comprende:

  • Il Bastione di Monforte
  • In piazza della Scala
  • Al veglione
  • Il canarino del n. 15
  • Amore senza benda
  • Semplice storia
  • L’osteria del «Buoni Amici»
  • Gelosia
  • Camerati
  • Via Crucis
  • Conforti
  • L’ultima giornata

Protagonisti di questa raccolta sono gli emarginati di una grande città dell’Italia meridionale come Milano. L’attenzione dello scrittore si sposta quindi dai personaggi umili della terrà natia a quelli della città in cui vive quotidianamente. Anche qui viene mostrata la continua lotta per la sopravvivenza. Tuttavia il narratore mostra maggiore distanza da queste figure, che danno suggestioni più vaghe e malinconiche.

Drammi intimi

La raccolta Drammi intimi fu pubblicata a Roma nel 1884 dall’editore Sommaruga e contiene cinque novelle:

  • I drammi ignoti
  • La Barberina di Marcantonio
  • Tentazione!
  • La chiave d’oro
  • L’ultima visita

Si tratta di storie erotico-sentimentali, che solo in parte riprendono i temi delle Novelle rusticane.

Vagabondaggio

Del 1887 è Vagabondaggio, raccolta di dodici novelle ambientate nel mondo agricolo siciliano, vicine per certi aspetti al Mastro-don Gesualdo:

  • Vagabondaggio
  • Il maestro dei ragazzi
  • Un processo
  • La festa dei morti
  • Artisti da strapazzo
  • Il segno d’amore
  • L’agonia di un villaggio
  • …E chi vive si dà pace
  • Il bell’Armando
  • Nanni Volpe
  • Quelli del colèra
  • Lacrymæ rerum

Verga si allontana dal verismo e dalle sue applicazioni più rigorose. Non interrompe, tuttavia, la sua ricerca narrativa, e nelle raccolte successive raggiungerà risultati che saranno poi proseguiti dalle novelle di Pirandello.

I ricordi del Capitano d’Arce

Con I ricordi del Capitano d’Arce, pubblicato presso Treves nel 1891, Verga segue una strada del tutto diversa. La raccolta riunisce le novelle:

  • I ricordi del Capitano d’Arce
  • Giuramenti di marinaio
  • Commedia da salotto
  • Né mai, né sempre!
  • Carmen
  • Prima e poi
  • Ciò ch’è in fondo al bicchiere
  • Dramma intimo
  • Ultima visita
  • Bollettino sanitario

Voce narrante è il Capitano d’Arce, un capitano di marina che racconta le vicende amorose che hanno per protagonista la moglie di un suo comandante, Ginevra. L’ambientazione è borghese e la banalità dei gesti tipici nei salotti mondani trasmette, dietro a un’apparente frivolezza, un senso di malessere.

Don Candeloro & C.i

Il mondo dei teatranti girovaghi è al centro dell’ultima raccolta di Verga, Don Candeloro & C.i, pubblicata nel 1894 sempre da Treves. Comprende le novelle:

  • Don Candeloro e C.i
  • Le marionette parlanti
  • Paggio Fernando
  • La serata della diva
  • Il tramonto di Venere
  • Papa Sisto
  • Epopea spicciola
  • L’opera del Divino Amore
  • Il peccato di donna Santa
  • La vocazione di suor Agnese
  • Gli innamorati
  • Fra le scene della vita

Nel mondo degli attori narrato nelle novelle, la vita reale non è separabile dalla finzione portata sulla scena. Anche i teatranti, di estrazione povera, devono confrontarsi con la lotta per la vita, e per sopravvivere nella società di provincia sono costretti a rinunciare alla propria autenticità e a ogni ideale.

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